"Ciò che eccita è il rischio, il brivido di fare sesso non protetto con un ragazzo sieropositivo. Funziona meglio del viagra come eccitante". A raccontarlo ad HuffingtonPost è Marco (nome di fantasia), un ragazzo che attraverso la celebre app di incontri Grindr, cerca uomini sieropositivi con cui fare sesso non protetto.
Il quotidiano online ha realizzato un'inchiesta su questa folle usanza e sarebbe pericolosamente in crescita il numero di giovani e meno giovani che vanno alla ricerca di partner effetti da Hiv con i quali, appunto, avere rapporti sessuali non protetti.
Grindr è una piattaforma come tante, come Tinder e Happn, per esempio, ma a differenza di queste altre app è frequentata da utenti per lo più maschi e omosessuali. Basta scaricare l'applicazione (gratuitamente) sul proprio smartphone per entrare in gioco e cercare il partner più adatto ai propri gusti. La platea a disposizione è suddivisa nelle cosiddette "tribes", ovvero tribù. O più semplicemente, categorie. E tra le varie categorie – che variano da "sportivo" a "discreto", da "rozzo" a "nerd" – fa capolino anche quella di “positivo”. Inteso come sieropositivo.
Il giornalista che ha realizzato l'inchiesta si è registrato e si è finto sieropositivo, ricevendo poco dopo un messaggio da un "corteggiatore" che gli chiede di incontrarlo. Il ragazzo è appunto Marco e una volta incontrato il cronista in un parco di Roma, non si tira indietro e decide di raccontarhli quello strano mondo che si nasconde all'interno di Grindr.
Marco dice di avere 20 anni e spiega: "Uso quest'app da quando avevo 14 anni, all'inizio andavo con tutti. Anche nelle case di sconosciuti, non m'importava. Alcuni erano molto più grandi di me. Per me il rischio è eccitante. Chissà chi è quello con cui sto per andare? Chissà cosa gli piace? Una volta un ragazzo voleva fare sesso violento con me. All'inizio non volevo ma poi ci sono stato. Mi ha fatto male, ma in quel momento ho sentito una scossa di adrenalina. Tipo quando giochi alla roulette russa, hai presente?".
E spesso, dice, ha rapporti con ragazzi sieropositivi: "Sì, capita. Loro accettano sempre, non so il perché. Forse per sentirsi meno soli. Facciamo quasi sempre sesso non protetto. Io ancora l'Hiv non me lo sono preso ma chissà...penso che succederà presto".
Marco conosce altri ragazzi come lui, ma ammette che non sono tanti, anzi: "Non siamo tantissimi. La maggior parte ha troppa paura di ammalarsi o di morire addirittura. Ma per me è diverso. Non me ne importa molto. L'adrenalina è come una droga, quando finisce ne vuoi sempre di più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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