Gruppo di attivisti vegani organizza veglia per mucche

In Uruguay, a Montevideo, un gruppo di attivisti vegani ha organizzato una veglia per alcune mucche destinate al macello

Gruppo di attivisti vegani organizza veglia per mucche

Un gruppo di attivisti vegani, in Uruguay, ha organizzato una veglia per alcune mucche prima che finissero al macello.

Un ultimo, carezzevole saluto prima di morire. E' stata questa l'idea di Animal Save Movement Uruguay, un'associazione a tutela degli animali, che ha organizzato una veglia per una mandria di bovini prima della mattanza. La funzione si è celebrata lo scorso 21 agosto, in un macello ad Est della capitale Montevideo. L'iniziativa, caldeggiata soprattutto da un gruppo di attivisti vegani, è nata per sensibilizzare la popolazione al rispetto degli animali da allevamento e contro ogni forma di violenza a cui essi sembrano irreparabilmente destinati.

"In realtà, naturalizziamo la violenza ogni giorno, contro ogni essere. - dichiara l'attivista Alfonso Mendez ai microfoni di AFP News Agency - Pertanto, questo gesto è per rompere l’indifferenza, per smettere di essere indifferenti davanti a cose che non sono giuste. E non importa quali ragioni adduco: è saporita, non è saporita, è nutriente, non è nutriente. Mangiare animali non va bene”.

In Uruguay, infatti, il consumo di carne è in media di 60 chili all'anno pro capite, dato che interessa circa il 70% della popolazione totale. L'offerta gastronomica per i vegani, invece, sembrerebbe essere ancora piuttosto scarsa nonostante il numero crescente di "conversioni". Stando a quanto riferiscono alcuni dati statistici, si conterebbero già 120.000 tra vegani e vegetariani sui 3,4 milioni di abitanti del paese.

"Forse essere vegani in altri posti del mondo è difficile – afferma un'altra attivista dell'associazione Animal Save Moment, Vanessa Ferraz – ma qui è particolarmente difficile a causa degli allevamenti e dell’aumento del bestiame e del consumo di asado in generale, ma credo che il movimento vegano stia sempre più crescendo, quindi credo che sarà meno difficile essere vegani”.

Nonostante le numerose

campagne di sensibilizzazione, l'Uruguay resta in vetta alle classifiche concernenti la lavorazione di carni bovine con un valore che si attesta intorno ai 2,4 milioni. Ma, chissà, che le cose non cambino prima del previsto.

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