"Ha bracciale elettronico": il rom evita lo sgombero

In Veneto è stato fermato lo sgombero di un campo rom: il tribunale aveva posto ai domiciliari un rom proprio in un campo abusivo da smantellare

"Ha bracciale elettronico": il rom evita lo sgombero

Il sindaco vuole sfrattare i rom dal campo ma l'Enel non può staccare loro l'elettricità perché uno dei nomadi deve portare il braccialetto elettronico per ordine del tribunale.

Succede a San Martino di Lupari, in provincia di Padova, dove dall'anno scorso il sindaco Gerry Borratto vuole porre fine all'occupazione abusiva di un campo da parte di un gruppo di nomadi, che hanno sistemato le proprie roulotte proprio davanti all'isola ecologica del paese.

"Dei nomadi hanno acquistato un pezzo di terra agricolo senza possibilità di edificarlo da un privato - spiega il primo cittadino al Mattino di Padova - Dopo l'acquisto hanno piantato una siepe attorno al campo e sono arrivate altre roulotte. Inspiegabilmente l'Enel ha concesso l'allacciamento di elettricità e il consorzio di bonifica ha reso possibile la realizzazione di un pozzo per attingere l'acqua."

Ravvisando l'ipotesi di lottizzazione abusiva, il Comune ha richiesto lo sgombero da parte delle autorità, ottenendo anche che il Tar respingesse il ricorso presentato dai rom.

Ora che tutto è pronto per lo sgombero, però, tutto è stato bloccato per un imprevisto inatteso: il tribunale di Treviso aveva posto agli arresti domiciliari un nomade proprio in quel campo.

Ora l'ostacolo potrebbe essere aggirato revocando il braccialetto elettronico con un atto del tribunale e assegnando il pregiudicato a un'altra comunità.

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