"Ha debiti sul canone Rai" Il gip convalida l'arresto: Martinelli resterà in carcere

Il gip di Bergamo ha convalidato l'arresto del sequestratore. Martinelli si difende: "Volevo solo occupare la sede del Fisco". Ma in casa aveva un arsenale

"Ha debiti sul canone Rai" Il gip convalida l'arresto: Martinelli resterà in carcere

Luigi Martinelli resterà in carcere. Il gip di Bergamo ha, infatti, convalidato l’arresto dell'uomo che due giorni fa ha preso d'assalto la sede dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia. Nel corso dell’interrogatorio terminato poco prima di mezzogiorno nel carcere di Bergamo, Martinelli ha svelato che non aveva intenzione di sequestrare nessuno, ma soltanto occupare gli uffici e ha raccontato di essere stato qualche giorno prima negli uffici con le cartelle esattoriali per farsi aiutare a leggerle.

"Si è sentito dire 44mila e gli è caduto il mondo addosso - ha raccontato il suo avvocato Stefano Paganelli - non sappiamo ancora se questa sia la cifra esatta del suo debito o se invece abbia capito male lui, ma è stato questo che lo ha spinto al suo gesto". Martinelli ha raccontato di avere assaltato l’ufficio dell'Agenzia delle Entrate deciso a fare uscire tutti i presenti e poi prendere possesso della sede come forma di protesta. Le cose, però, gli sono sfuggite di mano. Adesso le accuse nei suoi confronti sono "sequestro di persona, minacce, porto abusivo d’arma da fuoco e spari in luogo pubblico". Il suo legale ha chiesto la scarcerazione e in subordine la concessione degli arresti domiciliari a casa del fratello. Magistrati e avvocato hanno accolto con sorpresa la visita compiuta ieri a Martinelli da parte degli esponenti leghisti Giacomo Stucchi e Roberto Calderoli. "Sia io che i magistrati - ha spiegato Paganelli - avremmo gradito essere almeno avvisati della visita. So che sia la Lega sia il Codacons si sono offerti di pagare un avvocato per il mio assistito, ma ho ricevuto attestazioni di stima da parte di Martinelli e della famiglia, per cui il suo legale rimarrò io". Dal canto suo il gip ha ritenuto di dover applicare la misura della custodia cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato. Secondo il giudice si è creata una sproporzione tra le motivazioni del gesto di Martinelli e la gravità del gesto compiuto.

In realtà, secondo il gip e il pm di Bergamo, il canone Rai non pagato dal 2001 ad oggi, per un debito complessivo di circa 1.400 euro, sarebbe l’unico debito di Martinelli col Fisco. Degli altri 40mila euro di debiti non ci sarebbero, tuttavia, tracce. In merito all'abbonamento alla televisione Martinelli ha detto al giudice di non averlo pagato perché è una tassa che "non sopporta". A quanto risulta dalle indagini condotte fino a questo momento l’imprenditore non avrebbe altri debiti né con lo Stato né nei confronti di banche o altre persone. L’unico precedente con il fisco risalirebbe al 2003, quando l’uomo pagò 10mila euro per una vicenda di tasse di successione.

Nel frattempo i carabinieri hanno sequestrato un vero e proprio arsenale nell’abitazione di Calcio di Martinelli.

Oltre al fucile, alle due pistole e alle decine di munizioni che aveva portato con sé‚ all'interno degli uffici dell'Agenzia delle Entrate, l’imprenditore aveva, infatti, in casa "altre cinque carabine, due fucili, due pistole, seicento munizioni e oltre un chilo e mezzo di polvere da sparo". L’uomo, amante della caccia, aveva tuttavia un porto d’armi scaduto.

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