La Nigeria, divisa tra un sud a maggioranza cristiana e un nord a maggioranza islamica, si è ritrovata oggi pomeriggio a essere teatro di un attacco di matrice intollerante e fondamentalista. Un uomo è stato infatti lapidato e bruciato vivo da una folla inferocita di musulmani nella capitale del Paese, Abuja, dopo che la vittima aveva avuto un alterco con un religioso maomettano. Quest'ultimo, adirato contro il malcapitato, avrebbe mobilitato i suoi seguaci contro la vittima.
Secondo quanto riferito dalla polizia locale, l'incidente è avvenuto nel quartiere residenziale di Lugbe, nella zona del mercato ortofrutticolo, e l'uomo aggredito sarebbe stato un vigile urbano di 30 anni, di nome Ahmad Usman. La discussione tra lui e il leader religioso islamico sarebbe avvenuta intorno all'una di pomeriggio, mentre il vigile era intento a comprare cibo presso i venditori ambulanti locali. Il capo religioso avrebbe quindi preso ad accusare Usman di blasfemia e di avere "offeso Maometto". L'accusatore avrebbe allora istigato circa 200 suoi seguaci ad aggredire il vigile blasfemo, spingendoli a colpirlo con pietre e bastoni.
Il 30enne ha così cercato riparo e soccorso presso la caserma dei vigili urbani più vicina, ma la folla inferocita ha preso d'assalto il presidio in questione, riuscendo alla fine ad afferrare e a trascinare via Usman. I seguaci del leader islamico hanno allora sparso benzina addosso al malcapitato e, in ultimo, gli hanno dato fuoco.
Le forze dell'ordine sono dovute intervenire in forze per riportare la calma nel quartiere, ma per il vigile aggredito non c'era più nulla da fare.
Gli agenti non hanno ancora comunicato in via definitiva se il folle gesto fosse collegato o meno a un caso di blasfemia. Quest'ultima, in diversi Stati a maggioranza musulmana della Nigeria settentrionale, è punibile con la morte.
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