Lo scorso giugno il primo blitz. Un collettivo di hacker, che secondo gli inquirenti sarebbero russi, è riuscito a entrare nei server dell'Aeronautica militare. Cercavano di mettere le mani sui segreti degli F-35. Secondo i militari, come riferisce oggi Repubblica, l'attacco informatico sarebbe stato respinto e il collettivo non sarebbe riuscito a sottrarci alcun file top secret.
Il collettivo di hacker che ha attaccato i server dell'Aeronautica militare dovrebbe essere l'Apt28. Ovvimente non c'è la certezza. Ma il modus operandi ricorda le incursioni messe a segno dall'ottobre 2014 al maggio 2015 quando, come raccontò Repubblica, erano riusciti a rubare flussi di notizie top secret dai server del ministero della Difesa. A loro andrebbe imputato anche l'hackeraggio del server dei democratici durante le elezioni presidenziali americane. Questi hacker riescono a entrare nei server senza lasciare traccia. Non solo diventa difficilissimo individuare l'attacco e, soprattutto, capire cosa è stato sottratto. "I vertici militari per fortuna - ha spiegato il presidente della commissione Difesa al Senato, Nicola Latorre, a Repubblica - ci assicurano che la parte più sensibile delle informazioni, quella classificata, non è stata toccata. Possiamo dire senza timore che il nostro livello di sicurezza ha tenuto impedendo un'offensiva che avrebbe potuto creare gravi conseguenze. Ma, proprio per questo, è evidente che i motivi di preoccupazione ci sono".
Nell'attacco dello scorso giugno, secondo un'indagine approfondita, gli hacker si sarebbero fermati "a un livello superficiale". Non sarebbero andati oltre alla posta elettronica. Il 27 luglio, durante un'audizione alla commissione Difesa della Camera, il consigliere militare del presidente del Consiglio dei ministri, Carmine Masiello, ha confermato che "l'architettura funziona" e che gli hacker non sono riusciti a mettere le mani sui nostri segreti. Quello che preoccupa, però, è che per la seconda volta sono riusciti a bucare i sistemi di sicurezza. Nel 2014 a Dubai, durante una fiera di settore, furono schedati i contatti di alcuni funzionari dell'Aeronautica.
"Per un lungo periodo di tempo è stato loro inviato materiale informativo e pubblicitario di settore - ricostruisce Repubblica - fin quando in una di quelle mail è stato nascosto lo spyware che ha consentito agli hacker di entrare nelle reti interne".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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