L'istruttoria del Consiglio di Stato è partita dal suo esposto. Vedeva la figlia in difficoltà dopo la decisione di iscriversi a quella scuola che avrebbe dovuto prepararla al concorso per magistrati ordinari. Il padre che ha denunciato il consigliere di Stato Francesco Bellomo oggi vede la sua bambina stare meglio, anche se "non ancora benissimo". "Ha ripreso a mangiare, e a studiare. Un' ora al giorno. Poca roba rispetto a quanto studiava in passato, ma è un altro passo verso la normalità", racconta in una intervista a Repubblica.
Oggi la ragazza "entra ed esce dall' ospedale tutte le settimane" tra sedute con gli psicologi e difficoltà a guarire quelle cicatrici che le sono rimaste addosso. Lo studio è per lei ancora un'esperienza che rischia di riaprire quel dramma. "Ci sta provando - racconta il padre - un po' per volta. Spero che ce la faccia. Tenga conto che lei, laureata alla Cattolica di Piacenza, è stata premiata come una delle 12 migliori allieve di tutti corsi, non solo quello di legge, e di tutta Italia. Ha fatto l'apprendistato come avvocato. Ha frequentato la scuola di Parma per due anni. Solo dopo è cominciata l' avventura di "Diritto e scienza". Ma ora noi vogliamo solo la sua serenità, passo dopo passo".
"Mia figlia è stata sotto ricatto per troppo tempo", racconto il padre al cronista. Il ricatto di quel contratto che ogni borsista doveva firmare per mantenere la borsa di studio: il dress code per ogni situazione, il divieto di matrimonio, il fidanzato con un quoziente intellettivo elevato. Bellomo avebbe cercato, dopo la denuncia, di arrivare ad una conciliazione con la ragazza.
Avrebbe inviato i carabinieri per convincere la famiglia a cedere. "Sono venuti più volte, mandati da lui, volevano che mia figlia firmasse un atto di conciliazione. Sono venuti a maggio, e poi a ottobre, ma lei era in ospedale", racconta l'uomo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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