Via i migranti di Don Biancalani ​Chiuso il centro di accoglienza

È finita l'accoglienza nella struttura gestita dal prete pro-migranti,Don Massimo Biancalani. Arriva l'ordine del prefetto

Via i migranti di Don Biancalani ​Chiuso il centro di accoglienza

È finita l'accoglienza nella struttura gestita dal prete pro-migranti,Don Massimo Biancalani. Diventato noto per aver pubblicato sui social alcune foto con i profughi in piscina e per qualche attacco a Matteo Salvini, adesso per Don Biancalani arriva un duro stop da digerire.

Come riporta la Nazione, il suo centro di accoglienza che gestisce a Vicofaro in provincia di Pistoia, è stato chiuso per ordine della Prefettura. Di fatto il prefetto ha avanzato una richiesta precisa: lo sgombero dei locali dove in questo momento vivono almeno 12 migranti. La richiesta è arrivata dopo un controllo dei Vigili del Fuoco e dell'Asl. Adesso 7 di questi migranti andranno a Rimini, uno a Marliana e gli altri probabilmente verranno ospitati a casa di Don Biancalani. "Abbiamo subito tanti controlli in poche settimane, a volte penso che sia assurdo. Il centro è a norma, come era stato certificato lo scorso aprile. I problemi sono nei locali sotto dove dormono i ragazzi presi dalla strada", ha affermato il prete. Adesso a rischio ci sono anche altri cento migranti che erano nel progetto di accoglienza del centro di Vicofaro. Anche per loro bisognerà trovare un'altra sistemazione. E sulla chiusura del centro di Don Biancalani è arrivato il commento del ministro Salvini: "Tempi duri per il prete che ama circondarsi di clandestini africani, ancora un pò e la canonica scoppiava...". E a Salvini ha poi risposto proprio il prete a stretto giro: "Il centro non è chiuso. Stia tranquillo Salvini. Noi non ci fermiamo", ha affermato ai microfoni di Radio Capital.

"Abbiamo avuto un ingiunzione da parte della prefettura per la messa a norma del locale cucine del centro, dopo alcuni controlli dei vigili del fuoco - ha precisato don Biancalani -. E per il rischio incendi abbiamo trasferito 12 ragazzi in un’altra parte della struttura. Ma il centro non è chiuso, noi continuiamo con il nostro progetto".

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