I No Expo devastarono Milano: presi anarchici in Italia e Grecia

Si stringe la rete attorno ai violenti che devastarono Milano alla "MayDayParade No-Expo". Arresti a tappeto in Italia e all'estero

I No Expo devastarono Milano: presi anarchici in Italia e Grecia

Con la scusa di protestare contro l'apertura di Expo 2015, hanno devastato il centro storico di Milano. Un pomeriggio, quello del primo maggio di sei mesi fa, di violenze, soprusi e devastazione. Il capoluogo lombardo ne uscì a pezzi e tutto il mondo potè vedere l'incapacità del ministro dell'Interno Angelino Alfano di gestire l'ordine pubblica. Orde di no global, black bloc e frange antagoniste tennero sotto scacco Milano per diverse ore dando alle fiamme automobili, banche e negozi, pestando gli agenti in tenuta anti sommossa e rovinando l'inaugurazione dell'evento. Oggi sono scattati le manette per altri dieci facinorosi.

A Milano e all'estero sono stati arrestati cittadini italiani e stranieri tutti accusati di "devastazione e saccheggio, resistenza a pubblico ufficiale aggravata e travisamento", reati commessi durante i gravi episodi di violenza verificatisi nel corso della manifestazione "MayDayParade No-Expo", svoltasi a Milano il primo maggio scorso. "Punizione durissima nei confronti di chi voleva rovinare il nostro Expo", ha esultato Alfano che nel giorno dell'inaugurazione dell'esibizione non era stato in grado di evitare gli scontri e, quando le forze dell'ordine si erano trovate sotto l'assalto dei black bloc, non aveva avuto il coraggio di usare il pugno duro. Gli arresti di oggi sono il frutto di una lunga e complessa indagine condotta dagli uomini della Digos di Milano che hanno visionato, analizzato e comparato oltre 600 giga di materiale fotografico e video realizzati dalla scientifica, dai fotoreporter e dalle emittenti pubbliche e private presenti il giorno della manifestazione. Dal materiale video fotografico sono stati estrapolati centinaia di fotogrammi per evidenziare ogni più piccolo dettaglio utile a individuare e identificare con certezza gli antagonisti. Sono stati quindi isolati i comportamenti dei singoli soggetti riuscendo a attribuire a ognuno di essi le specifiche azioni penalmente rilevanti. Il gruppo di anarchici greci è stato scoperto grazie a una identificazione del giorno successivo, scaturita da una spesa all'Esselunga un po' troppo movimentata. Il gruppo, quattordici tra ragazzi e ragazze, entrato nel supermercato di via Washington, venne identificato all'uscita dalle volanti chiamate dai commessi intimoriti.

"Un unico blocco nero composto da almeno 300 soggetti". Così il gup di Milano, Donatella Banci Buonamici, "fotografa" gli antagonisti che hanno devastato il centro di Milano "travisati con maschere antigas, passamontagna, caschi da moto, sciarpe" e "armati di bastoni, sassi, bottiglie di vetro, bottiglie di liquido infiammabile tipo molotov, razzi, bombe carta". Sono tutti squatter, nessuno di loro appartiene al movimento No Tav. "I milanesi - spiegano gli inquirenti - appartengono al «locale circuito anarchico". Dieci di loro sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e del pm Piero Basilone: quattro greci e quattro milanesi sono finiti in carcere, due sono latitanti (un greco e un milanese). Tra gli ellenici figura Alexandros Kouros, ritenuto autore di alcuni degli episodi più violenti che si sono verificati durante gli scontri.

"Compattati in modo da formare un unico blocco nero - scrive il gip - compivano fatti di devastazione e gravissimi atti di danneggiamento tra cui incendio di auto, esercizi commerciali e istituti di credito".

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