L'escalation di violenza non si ferma. Gli antagonisti No Tav non mollano la presa sul cantiere di Chiomonte: giorno dopo giorno le intimidazioni, gli assalti e i blitz notturni si fanno sempre più violenti. Tanto che il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha spiegato che "i dissidenti avrebbero potuto uccidere qualcuno". Il tentato omicidio è, infatti, una delle ipotesi di reato che la Procura di Torino valuta per l’attacco dell’altra notte. Adesso all’esame della Digos è finito un post comparso su uno dei blog di riferimento dei No Tav: "Gli operai che lavorano al cantiere di Chiomonte hanno compiuto una scelta egoista che li mette fuori dalla comunità e li condanna a una difficile convivenza con il territorio".
Quello che è stato trovato in Val Susa è un vero e proprio arsenale: bombe carta, molotov e persino un mortaio artigianale. "Fatti gravissimi ed esecrabili" li definisce Alfano dando ragione a chi parla di escalation e sottolineando che "lo Stato non si lascia sopraffare dai delinquenti che forse la notte scorsa volevano uccidere". L'atto di guerra, come lo ha definito il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, ha portato alla convocazione lampo, a Torino, di un comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. Ieri sera al tavolo, oltre ad Alfano, erano presenti il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, il vicecapo vicario della Polizia di Stato Alessandro Marangoni, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, il procuratore Gian Carlo Caselli e il questore di Torino Antonino Cufalo. La situazione è tesa. Gli investigatori stanno, infatti, mettendo sotto la lente d'ingrandimento la navigazione degli antagonisti nel tentativo di far luce sui nuovi obiettivi della frangia oltranzista.
Dopo l’assalto con molotov e razzi bengala di due notti fa, intanto, sono proseguiti in modo regolare i lavori al cantiere di Chiomonte. Alfano ha pronunciato un "grazie di cuore" alle forze dell’ordine e anche alla magistratura "per la forza e l’equilibrio con cui conduce le indagini sulle vicende valsusine". L’assalto è stato portato da una trentina di incappucciati: alcuni hanno creato un diversivo sparando bengala e bombe carta, altri hanno bloccato i cancelli con dei cavi d’acciaio sui cancelli per impedire le sortite dei poliziotti, altri ancora si sono inerpicati su un cocuzzolo e hanno scagliato una dozzina di molotov, danneggiando un mezzo. Le modalità dell’azione e le preoccupazioni per una recrudescenza dell’opposizione al supertreno hanno portato a una serie di decisioni: rafforzare il già nutrito contingente delle forze dell’ordine, allargare la fascia di rispetto del cantiere, creare una task force al ministero delle Infrastrutture fra governo nazionale e istituzioni locali. "Accelereremo - annuncia inoltre Alfano - la ratifica del trattato fra l’Italia e la Francia", che sarà all’ordine del giorno della prima riunione operativa del Consiglio dei ministri, in programma venerdì.
Ltf, società responsabile della sezione transfrontaliera della nuova linea Torino-Lione, parla di una incursione di "carattere quasi terrorista, l’ennesima aggressione, che mette a repentaglio la vita dei lavoratori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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