Dopo lo scoppio di diversi modelli, il divieto imposto da Alitalia di portarlo a bordo, il ritiro dal mercato del Galaxy Note 7, l'avviso agli italiani e il crollo in borsa, Samsung deve ancora risolvere alcuni problemini: l'attacco del Wall Street Journal che svela il motivo per cui questi smartphone continuerebbero ad esplodere.
Questa mattina la testata americana ha spiegato a tutto il mondo perché il Galaxy Note 7 continua ad esplodere. Le motivazioni date dal Wall Street Journal sono davvero gravi e se dovessero essere confermate, l'azienda sudcoreana rischia grosso. Secondo il quotidiano, Samsung non rispetterebbe le regole americane per quanto riguarda il collaudo degli smartphone.
L'azienda, invece di far testare i suoi smartphone presso laboratori specifici esterni a Samsung, si avvalerebbe di laboratori interni al gruppo e i controlli avrebbero un'attendibilità inferiore, non aderirebbero agli standard comuni di sicurezza e funzionalità. Ma spieghiamo meglio quello che sostiene il quotidiano americano.
Secondo la legislazione degli Stati Uniti, infatti, per poter far entrare nel mercato statunitense un prodotto di telefonia è necessario che le aziende testino gli smartphone in uno dei 28 laboratori certificati dal CTIA, per garantire la conformità con gli standard stabiliti dall'Institute of Electrical and Electronics Engineers. Il Wall Street Journal è convinto che Samsung non utilizzi uno di questi laboratori, ma per passare i test si affidi ad uno dei suoi dipartimenti.
Come riporta l'Huffingtonpost, Samsung non ha ancora risposto alle accuse del quotidiano, ma se la versione del Wall Street Journal dovesse essere confermata, l'azienda
sudcoreana perderà di credibilità. Non solo i test del Galaxy Note 7 potrebbero essere stati falsati, ma anche quelli degli altri smartphone. Quindi potenzialmente, tutti gli smartphone potrebbe non essere sicuri.
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