I palombari del Comando operativo subacqueo ed incursori Comsubin continuano l'attività di bonifica dagli ordigni esplosivi residuati bellici, ancora presenti nelle acque dei litorali e dei laghi italiani. Nel mese di luglio i palombari del Gruppo operativo subacquei 'Gos' hanno distrutto oltre 2.000 ordigni inesplosi, tra proiettili di medio e grosso calibro, mine subacquee, bombe da mortaio, bombe d'aereo e bombe a mano e grandi quantitativi di detonatori. Le attività di bonifica sono state condotte in località Tre Ponti a Livorno, ad Anzio, a Messina, a Trapani, a Taranto, a Molfetta, a Cagliari, nelle acque dell'isola di La Maddalena e nel litorale campano. L'intervento più complesso è stato condotto intorno all'isola del Trimelone (lago di Garda) da parte dei Palombari del Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona e del Reparto Pronto Impiego del GOS, che stanno operando in quell'area dal mese di aprile. Oltre diecimila gli ordigni inesplosi o parti di essi che sono state ripescati dai fondali al largo di Brenzone, dove nel 1954 saltò in aria una polveriera militare, disseminando il proprio contenuto in acqua.
Per gli appassionati del mare o del lago che con la bella stagione riprendono l'attività subacquea ricreativa, consigliamo di non toccare assolutamente i manufatti, eventualmente rinvenuti, la cui forma possa ricordare o meno un ordigno esplosivo o parti di esso. "Quello che invece è doveroso fare - spiega la marina militare - per l'incolumità di tutti, è di identificare il sito di ritrovamento dell'oggetto e, qualora si abbia con sè una macchina fotografica subacquea farvi una fotografia.
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