Eredità Sordi, i parenti preparano la battaglia giudiziaria

Quasi 40 discendenti, scrive il Messaggero, si costituiranno parte civile se ci sarà processo

Aurelia Sordi con Carlo Verdone ai funerali del fratello Alberto
Aurelia Sordi con Carlo Verdone ai funerali del fratello Alberto

A pochi giorni dalla morte di Aurelia Sordi, sorella di Alberto, sono trentasette i parenti più o meno vicini che hanno deciso di muoversi per vie legali e costituirsi come parte civile nel possibile processo contro dieci persone indagate per circonvenzioni d'incapace nei confronti della signora.

Lo scrive oggi Il Messaggero, ricordando che se la costituzione come parte civile dovesse essere accettata, i quasi quaranta discendenti prenderebbero parte alla causa, se si arrivasse all'aula, contro quanti tentarono di approfittare di Aurelia, che almeno dal 2012 iniziò a mostrare segni di demenza senile.

Il quotidiano romano scrive che probabilmente la donna era intenzionata a intestare l'eredità sua e del fratello, un piccolo tesoro, alla Fondazione Casa Museo Alberto Sordi, per fare in modo che non venisse dispersa e rimanesse legata alla Capitale.

I parenti potrebbero decidere di impugnare il testamento,

anche se al momento il legale che li segui sostiene che non abbiano ancora deciso, anche perché il documento non è stato aperto, in quanto il Comune ritarda nel fornire il certificato di morte. Poi si scopriranno le carte.

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