I romani fanno la fila per la casa, ma Marino la dà ai rom

È emergenza abitativa nella capitale. 15mila in attesa di sistemazione rischiano di essere superati in graduatoria

I romani fanno la fila per la casa, ma Marino la dà ai rom

Quindicimila romani fanno la fila per l’assegnazione di alloggi popolari, ma l’amministrazione Marino li beffa, pensando di consegnarli ai rom.

È quanto prevede il piano di Francesca Danese, neoassessore alla casa e ai servizi sociali. Nelle intenzioni del comune c’è infatti la chiusura di tutti i campi rom della città, le cui spese di mantenimento (ci) costano circa 24 milioni di euro l’anno. Giusto qualche giorno fa la Danese dichiarava: “Ci sono famiglie all'interno dei campi rom che hanno fatto richiesta nel 2012 di case popolari. Se ne avranno diritto in quanto cittadini come tutti gli altri, ma senza corsie preferenziali, entreranno in graduatoria e vi potranno accedere”.

Se il primo step è la serrata dei centri, il secondo è convogliarne gli ospiti in alloggi comunali. Alla faccia dei romani, che , dopo una lista d’attesa infinita, si beccano pure uno schiaffo in pieno volto.

Come spiega Il Tempo, l’amministrazione pensa bene di incrociare i dati del Campidoglio con le informazioni fiscali della Guardia di Finanza per capire chi merita o meno una casa popolare. I rom hanno dunque assaltato i Caf capitolini per presentare le proprie richieste con i moduli Isee. E gli indicatori della situazione economica equivalente possono premiarli.

Il quotidiano riporta la testimonianza di un’impiegata di un Centro di Assistenza Fiscale cittadino, che conferma il boom di richieste e il losco giro d’affari sugli appartamenti prima occupati e poi rivenduti: “Compiliamo i moduli alle donne nomadi spedite a fare l’Isee per presentare domanda all’ufficio politiche abitative. Ma è solo per avere una casa da rivendere.

Mandano avanti le donne, una del campo di via Salviati giorni fa mi ha detto: “Io faccio l’Isee perché spero che mi danno casa così la vendo”. Chiedono persino la tessera dell’autobus, ma se loro il biglietto non lo pagano mai..?”. Altro che farsi il sangue amaro.

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