Come annunciato anche da altri personaggi, quali il filantropo statunitense Bill Gates, ci vorrà ancora del tempo prima che la popolazione mondiale possa finalmente lascirsi alle spalle il Coronavirus: la chiave per riuscirci sono i vaccini. Di questo ne è convinto anche l'esperto al servizio della Casa Bianca Anthony Fauci che, in un'intervista concessa a "Repubblica", spiega a quale punto ci troviamo nella lotta al virus e quando potremo tornare ad avere una vita normale.
"Non ho dubbi: ce la faremo. E lo faremo grazie a una combinazione di vaccini sicuri ed efficaci e di politiche sanitarie adeguate", assicura il famoso virologo, il quale comunque precisa che ci vorrà del tempo. "Dipende da una serie di fattori. Primo di tutti, il vaccino e la sua efficacia: lo avremo rapidamente e sarà distribuito nel corso del 2021. Quindi: se le persone continueranno a comportarsi in modo adeguato e saranno vaccinate, da qui a un anno cominceremo a esserne fuori. Magari non del tutto in tutto il mondo: questo non potrà accadere prima di quattro anni. Ma sì, ne saremo fuori", continua Fauci.
Il pensiero del giornalista di "Repubblica" corre allora al Natale. Forse quest'anno non potremmo festeggiare come sempre e dovremmo fare delle rinunce in nome della salute pubblica, ma nel 2021 tutto potrebbe tornare alla normalità. Fauci è prudente: "Ci sono tanti vaccini in sperimentazione in tutto il mondo. E il fatto che stiano dimostrando di essere efficaci nell'indurre reazioni immunitarie mi permette di essere cautamente ottimista. Alla fine, uno sicuro ed efficace ci sarà. Quindi, sì: spero che per il Natale 2021 potremo tornare a una qualche forma di normalità".
Insomma, basta aspettare il vaccino giusto, anche se il virologo esclude che ci potrà mai essere una protezione completa: "Ci sono molti vaccini che proteggono al 95-97%, come quello del morbillo che è uno dei più efficaci. Dubito che riusciremo mai a mettere a punto un vaccino così efficace contro Covid-19. Ci spero, ma sarei soddisfatto se avessimo un vaccino efficace al 70-75% o giù di lì. Non proteggerà tutti, ma proteggerà la maggioranza. E così il virus non avrà l'opportunità di diffondersi. Andrà benissimo così".
Alla fine, valgono sempre le stesse regole. Indossare la mascherina in quegli spazi in cui non è possibile garantire il distanziamento, evitare gli assembramenti, provvedere sempre ad un'accurata igiene delle mani. Fauci riflette sulla difficoltà di convincere i cittadini ad indossare i dispositivi di protezione: "Lo spirito libertario che anima gli Stati Uniti rende le persone riottose nei confronti di un obbligo. Noi dobbiamo convincere i cittadini che è importante farlo. E lo è, in tutto il mondo".
Quanto all'Italia, duramente colpita, il virologo consiglia di fare attenzione, soprattutto a causa di ciò che sta accadendo in Spagna e Francia. La ripresa deve essere graduale, anche per quanto riguarda la riapertura delle scuole. "Dobbiamo testare di più. Ci sono diversi tipi di test. Uno di questi determina, con un certo grado di accuratezza, se una persona è stata contagiata, ed è un esame molto preciso utile per il contact tracing. Ce n'è invece un altro che può essere fatto su molte persone, poco costoso; non deve necessariamente essere estremamente preciso, ma può essere usato per testare tutti gli studenti, per scoprire se ci sono focolai", spiega Fauci.
E, in attesa che arrivi il vaccino, continua la sperimentazione sui farmaci. Il virologo spiega che al momento ce ne sono due molto promettenti, di cui uno in particolare riesce a ridurre i tempi di guarigione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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