Taranto e Genova sono in sciopero. Dalle 7 di questa mattina sono scattate agli stabilimenti Ilva 24 ore di sciopero indette da Fim, Fiom, Uilm e Usb contro i tagli della forza lavoro annunciati da Am Investco Italy insieme alle nuove condizioni di inquadramento contrattuale dei lavoratori. Fonti sindacali hanno annunciato che l'adesione tra gli operai è quasi totale.
L’agitazione è stata decisa dopo che Am Investco ha formalizzato il piano degli esuberi che consiste in 4mila lavoratori sui 14.200 addetti totali del gruppo Ilva. Presidi di operai e sindacati si sono radunati davanti alle portinerie dello stabilimento pugliese. "I lavoratori hanno ben compreso che le basi su cui si articola il piano industriale vanno radicalmente modificate, continuiamo a ribadire, come in tutti questi anni, che è possibile modificare il Piano affinché si rilanci la produzione dell'acciaio, si salvaguardi l'ambiente e si escludano licenziamenti", ha dichiarato il segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli.
Sciopero anche a Genova
Oltre a Taranto, è sciopero anche a Novi Ligure, altro sito Ilva, ma la tensione si registra soprattutto a Genova Cornigliano. Lo striscione affisso sui cancelli dello stabilimento recita: "In lotta senza paura per il lavoro e per Genova". La richiesta dei sindacati è di rispettare l'accordo di programma del 2005 che prevedeva il mantenimento della produzione con nuovi investimenti e garantiva i livelli occupazionali e la continuità di reddito per i dipendenti. Dopo aver conosciuto i dettagli del piano di Am Investco che prevede 600 esuberi a Genova, i sindacati hanno indetto un'assemblea davanti dello stabilimento, mentre in fabbrica non si entra. Migliaia di lavoratori, dopo un lungo corteo, sono arrivati davanti alla Prefettura, dove si trova schierata la polizia in assetto antisommossa. I manifestanti hanno lanciato petardi e acceso fumogeni. Alla manifestazione si è unita anche una delegazione di lavoratori del porto e dei vigili del fuoco.
#Ilva Genova non accetta gli esuberi pic.twitter.com/RjFk3LAWMk
— Stefano Barabino (@stefanobarabino) 9 ottobre 2017
Una delegazione di lavoratori e sindacati è stata ricevuta in Prefettura dove, ad attenderli, c’erano il sindaco di Genova, Marco Bucci, il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini e il governatore ligure Giovanni Toti. "Il governo ha chiesto a Mittal di riscrivere la lettera contenente la procedura e gli esuberi grazie agli scioperi e noi con tutte le istituzioni genovesi chiediamo un incontro urgente per l'Ilva di Genova perché noi abbiamo l'accordo di programma che è legge e va rispettato. Gli scioperi hanno vinto". Lo ha dichiarato Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil di Genova, al termine dell'incontro in Prefettura.
L'incontro al Ministero
Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha comunicato ad Am Investco che non è accettabile aprire il tavolo su Ilva senza garantire le condizioni salariali e contrattuali, pertanto il tavolo è annullato. Lo riferiscono fonti sindacali presenti al Ministero dove era in programma un incontro con la nuova proprietà di Ilva. L'azienda dovrà tornare al tavolo dopo un confronto con gli azionisti. Se ciò non avvenisse, il governo "sarebbe pronto a mettere in campo tutto quanto nelle sue prerogative per il rispetto degli impegni presi", ha dichiarato Calenda. Le organizzazioni sindacali hanno apprezzato la posizione del governo.
I sindacati
"Da quando è iniziata l’amministrazione straordinaria si sono susseguiti errori su errori da diversi governi e non possiamo accettare che siano i lavoratori a dover pagare con i licenziamenti e con l’azzeramento dei contratti", ha dichiarato il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli.
"Noi abbiamo preso atto dell'azione del governo e abbiamo ribadito che non c'è solo la sfiducia legata alle assunzioni ma un problema di aspetti industriali e di esuberi, che noi non abbiamo mai concordato. Per rilanciare lo stabilimento e far marciare la produzione a Taranto ci deve essere una trattativa e servirebbero addirittura assunzioni", ha affermato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.
"Il sindacato mantiene lo stato di agitazione, adesso faremo assemblee in tutti gli stabilimenti
con un pacchetto di ore di sciopero, chiederemo incontri con le istituzioni locali, con il governo, con la Camera e con il Senato", ha dichiarato Francesca Re David, segretario generale della Fiom.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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