Espresso? Lungo o Ginseng? Gli amanti della caffeina quando arrivano al bancone del bar si trovano davanti a questa ardua scelta e, sempre più spesso, la clientela opta per il caffè estratto dalla radice cinese o coreano, attratta dalle sue proprietà benefiche.
I ginseng viene spacciato come bevanda tonica, energizzante e utile contro l'invecchiamento cellulare. In realtà, come spiega un'inchiesta della trasmissione Report, non è esattamente così. Di radice di ginseng, pianta che appartiene alla famiglia delle Araliacee, ne arriva pochissima. Nel programma di Raitre condotto da Sigfrido Ranucci si spiega che il caffè che beviamo al bar, anche quello tipico napoletano, è molto meno buono di come ci aspettiamo. Andrej Godina, dottore in scienza del caffè e assaggiatore esperto, ha spiegato che il nostro caffé è di sapore legnoso e rancido, tostato male e di scarsa qualità ma quello proveniente dall'Oriente, come anticipato, riserva delle sorprese ancora maggiori.
I suoi ingredienti cambiano a seconda della marca e di norma una tazzina di ginseng contiene in media tre bustine di zucchero (14 grammi), caffè solubile in versione istantanea, all'incirca il 10% del totale del prodotto. E ancora: grassi; aromi, naturali o artificiali a seconda della marca, addensanti ed estratto secco di ginseng, mentre l'estratto della radice vera e propria, è solo lo 0,04% di tutto il prodotto.
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