A quasi 24 ore dalla tragedia avvenuta sulla strada che collega l'Aeroclub di Bergamo all'Asse interurbano - dove ha perso la vita una 15enne - parla l'ex poliziotto Angelo Pessina, il primo ad arrivare sul posto insieme all'amico Francesco Defendi. I due hanno improvvisamente sentito un botto e voltandosi hanno intravisto un'ala: "Non ci abbiamo pensato un attimo, abbiamo lasciato lì l'automobile e siamo corsi giù".
La testimonianza
All'interno del velivolo vi erano Marzia e Silvia, gemelle di 15 anni, Chiara, 18enne, e il loro padre Stefano Mecca. La coppia si è attivata per estrarre dal finestrino tutti i protagonisti dell'incidente. Ma proprio quando tutto sembrava finito ecco che viene pronunciata la frase che non vorresti mai sentire: "Siamo in quattro". Pessina e Defendi ovviamente non erano al corrente del numero dei coinvolti. Quando si sono voltati si sono dovuti necessariamente arrendere alle fiamme che avevano ormai raggiunto un'altezza notevole: "Sono quei momenti in cui devi fare una scelta, anche se è dura, così mi hanno insegnato. Vorresti fare di più, ma rischi una seconda tragedia".
Angelo ha provato a spiegare quei momenti concitati: "Le fiamme erano già arrivate alle portiere, non si potevano aprire. Dal finestrino spuntavano delle gambe, una ragazza cercava di uscire. Abbiamo fatto quello che avrebbe fatto chiunque altro. Abbiamo tirato, per farla uscire. Lo stesso con una seconda ragazza. Dopo di loro, un uomo".
Ansia dettata da fretta, fuoco e urla: "Veloci, veloci!". L'Ispettore capo in pensione ha concluso: "Sarà successo tutto in due o tre minuti, fino a quando siamo riusciti ad avvicinarci all’aereo.
Faceva un grande caldo, rischiava di esplodere". Pessina e Defendi si sono poi trattenuti anche quando sul posto sono giunti i soccorsi: "Siamo stati vicino alle ragazze e al padre, un uomo disperato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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