Incidente aereo Ethiopian Airlines, Arturo salvo per miracolo

Si è salvato per un cambio di biglietto all'ultimo minuto

Incidente aereo Ethiopian Airlines, Arturo salvo per miracolo

Doveva essere tra le 157 vittime del volo Ethiopian Airlines decollato da Addis Adeba, ad Arturo A. però l'agenzia ha cambiato biglietto aereo proprio all'ultimo momento. Avrebbe dovuto fare la tratta che gli italiani morti hanno fatto: ovvero partire da Roma, fare scalo ad Addis Adeba e poi prendere il volo ET 302 verso Nairobi. Invece Arturo è partito da Francoforte, in Germania. Aveva in tasca quel biglietto per salire su quell'aereo ma non l'ha mai utilizzato, e proprio per questo si è salvato. La sua storia è stata raccontata da Il Messaggero, che dice inoltre che Arturo è un giovane dipendente Onu di 30 anni che conosceva molto bene le vittime con le quali aveva spesso lavorato. Era anche lui impiegato nel "World Food Programme" delle Nazioni Unite.

Il velivolo è caduto poco dopo essersi alzato in volo in direzione Nairobi dallo scalo keniota di Addis Adeba, ad una cinquantina di chilometri dall'aeroporto che aveva appena lasciato. Il pilota aveva anche chiesto il permesso alla torre di controllo di tornare indietro perché, come confermato anche dai radar di terra, la salita verticale era risultata essere molto strana. Tra le vittime del volo ci sono stati molti italiani tra cui Sebastiano Tusa, archeologo e assessore ai beni culturali della Regione Sicilia che si stava recando in Kenya per un progetto Unesco. Morti il presidente e due volontari dlela onlus Africa Tremila con sede a Bergamo. Paolo Dieci, presidente del Comitato Internazionale per lo sviluppo dei popoli.

Maria Pilar Buzzetti e Virginia Chimenti che erano dirigente preso le "Nazioni Unite World Food Programme" e Rosemary Mumbi. Morta anche Joana Toule, inglese di nascita ma che viveva a Roma dalla scorsa estate perché entrata alla Fao.

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