Insulti, vetrine imbrattate, serrande bloccate. E adesso pure le minacce di morte. L'associazione dei macellai inglesi è sul piede di guerra contro gli attivisti vegani, che da qualche tempo ricorrono a ogni strumento possibile per protestare contro quella che chiamano la strage degli animali. "Stop killing animals, go vegan" - "Basta uccidere animali, diventate vegani" - è solo una delle tante scritte apparse nelle ultime settimane sulle vetrine e le saracinesche non solo delle macellerie, ma di tutti i negozi che vendono prodotti a base di carne o ricavati dagli animali.
Si chiama "Animal liberation front", "Fronte per la liberazione degli animali". È una delle sigle dietro alle quali si nascondono gli attivisti vegani, vale a dire quella categoria di persone che si rifiutano di mangiare qualsiasi prodotti ricavati dagli animali. Non solo carne, ma anche uova, formaggio e così via. Per affermare e diffondere il loro credo sono disposti a tutto, come succede da qualche tempo in Inghilterra. Ad Ashford, cittadina a 80 km a sud di Londra, la famiglia Marlow gestisce da anni una macelleria che è entrata nel mirino di alcuni "estremisti alimentari".
"Su internet abbiamo ricevuto diverse minacce, è ridicolo, anche attivisti dall’Australia ci hanno scritto. Non solo stanno minacciando di distruggere fisicamente la nostra attività - racconta Wayne Marlow, che gestisce la macelleria, aperta nel 1964, con il fratello e il padre - ma stanno anche cercando di rovinare la nostra reputazione online, lasciando recensioni e commenti negativi. Vogliono che chiudiamo e se non lo faremo minacciano di rompere le vetrine o di mettere una bomba nel magazzino".
Una denuncia che potrebbe apparire isolata, ma non è così. La Countryside Alliance, associazione a cui sono iscritte circa 100 mila persone tra agricoltori, cacciatori, allevatori, tramite il suo portavoce Tim Bonner ha spiegato che "C’è stata un’escalation di attacchi contro macellai, mercati e persino macelli. Si tratta di una estensione delle campagne sui diritti degli animali che abbiamo visto in altre aree del Paese. Usano le stesse tattiche, incluso l’abuso online e di solito attaccano le piccole imprese indipendenti piuttosto che colpire i negozi più grandi".
Da qualche tempo, oltre a serrature chiuse con la colla, scritte sulle vetrine e minacce di vario tipo, gli attivisti vegani più "borderline" utilizzano anche lo strumento
delle recensioni online, dando voti negativi su Tripadvisor e gli altri siti di rating con un solo obiettivo: far diminuire le vendite di prodotti ricavati dagli animali. Più con le cattive che con le buone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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