Insulti, pugni, calci ai migranti. Bufera sugli agenti in Germania

Un video mostra due agenti di sicurezza mentre picchiano un migrante all'interno di un centro di accoglienza

Insulti, pugni, calci ai migranti. Bufera sugli agenti in Germania

Bufera in Germania per un video che mostra due guardie private addette alla sicurezza di un centro di accoglienza mentre picchiano due migranti. L'episodio si è consumato nel centro per i rifugiati di Halberstadt, nella regione della Sassonia-Anhalt. Le immagini di un video pubblicato su YouTube lo scorso 14 aprile, mostrano due persone che indossano una uniforme mentre prendono a calci e pugni un migrante. Gli addetti alla sicurezza, come mostrano le immagini, senza motivi precisi, fanno degli sgambetti al migrante e lo colpiscono nel cortile mentre si trova a terra. La polizia tedesca ha immediatamente aperto una inchiesta con l'accusa di lesioni. Quattro agenti sono subito stati sospesi dal servizio. In questo momento gli inquirenti stanno lavorando anche per rintracciare l'autore del video che finora resta sconosciuto. Nel video è possibile vedere due migranti che litigano tra loro. Poi, una volta raggiunti dagli agenti, uno dei due viene però picchiato pesantemente. Il ministro dell’Interno della Sassonia-Anhalt Holger Stahlknecht (Cdu) ha definito le immagini di notevole rilevanza penale: "Ci sono cose che non vanno bene. Punto".

A quanto pare ci sono precdenti e questo non sarebbe il primo caso di maltrattamenti sui migranti. Nella stessa struttura ci sarebbero stati casi simili. Nella città di Halberstadt sono presenti circa mille profughi che vengono sorvegliati da una decina di agenti di sicurezza per ogni turno di controllo. Solo qualche giorno fa invece era finita nella bufera Forntex, l'agenzia europea per il controllo dei confini con l'accusa di aver maltrattato i migranti soprattutto in Ungheria, Grecia e Bulgaria.

Tra le accuse rivolte a Frontex c'è anche quella che riguarda l'inerzia del suo personale davanti a migranti storditi e legati nel durante i voli per le espulsioni. Adesso il caso tedesco accende ulteriormente i fari sui trattamenti riservati ai profughi da parte di chi spesso fa la morale all'Italia per la scelta dei porti chiusi.

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