Se insulti su Facebook qualcuno puoi rischiare di essere processato per reato di diffamazione. A stabilirlo è niente di meno che la Corte di Cassazione che si è espressa in merito a un contenzioso tra un insegnante e un’azienda di Alghero, spiegando come l’insulto su Facebook "integri lo stesso reato".
E così l’uomo è stato condannato dal Tribunale a pagare 800 euro come risarcimento per la diffamazione perpetuata, avendo postato diversi commenti su Fb contro l’impresa. Che ora, per di più, potrà chiedere i danni in sede civile.
Le risse verbali su Facebook
Il caso ha origine da un articolo de Il Sole 24 Ore circa la green economy condiviso sulla pagina Facebook del quotidiano, dove è stato letto, condiviso e commentato dagli utenti.
Tra questi anche un profilo, con nome fittizio, che si scagliava con commenti tanto pesanti contro una delle aziende citate nel pezzo da portare i dirigenti dell’impresa algherese stessa a denunciare l’utente, che dopo le indagini delle polizia postale è stato così individuato, denunciato, processato e condannato.Potrebbe essere questo un primo passo per riportare la discussione su Fb – e su tutti i social network – a un livello più civile.
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