La marcia per i diritti delle coppie omosessuali prosegue, a tappe forzate. E anche quando le istituzioni sono ancora impegnate a deliberare quale sia la migliore forma per soddisfare i diritti della comunità omosessuale, non di rado capita che alcuni privati anticipino il pubblico nella corsa all’emancipazione.
È il caso di Intesa Sanpaolo, che ha siglato un accordo con i sindacati per concedere ai dipendenti 15 giorni di congedo retribuito in caso di matrimonio.
Come racconta Franco Giubilei su La Stampa, l’iniziativa dell’istituto di credito si inserisce nella scia di quelle già lanciate da altri grandi nomi come Telecom, Citybank e Dhl per “migliorare la qualità di vita dei dipendenti e delle loro famiglie”.
Il congedo matrimoniale si applica alle nozze “religiose o civili, celebrate in Italia o all’estero, ancorché non riconosciute dall’ordinamento italiano”: un messaggio molto chiaro, indirizzato a quelle coppie che non si vedono riconosciuti quei diritti che in molte altre parti d’Europa sono già una realtà.
Il presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romano, ha commentato la notizia esprimendo soddisfazione, e anche il segretario nazionale della Federazione bancari Giuseppe Milazzo parla di un accordo “innovativo e moderno”.
“Si dimostra come la contrattazione tra sindacati e azienda possa venire incontro alle esigenze della società, colmando spesso
anche delle lacune legislative - spiega Milazzo – Potranno fare richiesta anche le coppie gay sposate all’estero.” Oltre ovviamente, a tutte quelle che hanno deciso di giurarsi amore eterno secondo formule più tradizionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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