Aumenta il numero dei morti in molte città e paesi italiani. Sono infatti il 20% in più i decessi dal 1° marzo al 4 aprile 2020 in 1.689 comuni italiani rispetto allo stesso periodo degli anni 2015-2019. Lo afferma l'Istat nell'ultimo aggiornamento dei dati. L’istituto di statistica precisa che si tratta di numeri "anticipatori parziali relativi a una lista di comuni (1.689) che viene ampliata settimanalmente e che in alcun modo possono essere considerati un campione rappresentativo della intera popolazione italiana". Occorre sottolineare che la crisi causata dal coronavirus fa sballare i dati sul totale dei morti, in particolare nei comuni più colpiti dall’epidemia.
I dati
I numeri riguardano principalmente il centronord. Come riporta l’Agi, nei 39 comuni capoluogo su 111, di cui l'Istat fornisce i dati, i decessi sono aumentati nel periodo 1 marzo-4 aprile del 77% rispetto all'analogo periodo del 2019.
Bergamo è rimasto il capoluogo maggiormente capito. Qui i decessi sono passati da 151 a 729 (+382,8%). A seguire troviamo Piacenza che è passata da 121 a 495 (+309,1%), Cremona da 97 a 375 (+286,6%), Pesaro da 108 a 344 (+218,5%), Lodi da 52 a 188 (+261,5%), Brescia da 210 a 638 (+203,8%), Sanluri da 6 a 21 (+250%). Hanno avuto incrementi significativi anche città come Parma (+164,3%), Biella (+154,5%), Imperia (+ 127,5%) e Aosta (+102%). Tornando in Lombardia, a Como in poco più di un mese si è avuto un aumento dell'86,4% del numero dei morti, mentre a Varese del 70%.
È peggiorato anche il dato di Milano. Basti pensare che nel periodo dal primo marzo al 4 aprile ha fatto registrare un aumento dei decessi del 49,3%. E non è incoraggiante nemmeno quello di Genova (+54,4% nello stesso periodo), mentre Bologna ha avuto un aumenoo del 22%.
Come è avvenuta la rilevazione
La rilevazione è stata condotta sui 5.909 comuni nell'Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), circa tre quarti del totale dei comuni italiani. L'Istat ha scelto di concentrare l'attenzione sui comuni presenti nell’Anpr e con dati affidabili che presentano almeno dieci decessi nel periodo 4 gennaio - 4 aprile 2020 perché sono meno esposti a eccessive variazioni nei dati giornalieri.
Inoltre si tratta di comuni che hanno fatto registrare un aumento di morti pari o superiore al 20% nel periodo 1 marzo-4 aprile 2020 rispetto al dato medio dello stesso periodo degli anni 2015- 2019.Si tratta quindi dei comuni che presentano un importante eccesso di mortalità rispetto agli anni precedenti. I comuni che rispondono a tali criteri e di cui si diffondono i dati sono 1.689.
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