"Che rabbia lo show di Crozza", lettera aperta dopo l'imitazione di Mattarella

Un telespettatore palermitano scrive una lettera per sottolineare l'inadeguatezza, in questo momento storico, della satira di Maurizio Crozza nei confronti del capo dello Stato Sergio Mattarella

L'imitazione di Crozza del presidente Mattarella
L'imitazione di Crozza del presidente Mattarella

Appena ha visto la trasmissione di La9, Fratelli di Crozza, ha preso letteralmente carta e penna e con una grafia lineare e pulita ha scritto una lunga lettera. Prima per se stesso, per far sbollire la rabbia. Poi, per esprimere il suo disappunto per un'imitazione che ha ritenuto offensiva nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A scrivere la lettera è stato un telespettatore palermitano: Leonardo Lo Re, che in questi giorni di quarantena obbligatoria, come la maggior parte degli italiani, si è trovato - suo malgrado - costretto a guardare ore di programmazione tivù. Programmi registrati, alternati alla diretta di telegiornali che lavorano senza sosta tra un'edizione straordinaria e l'altra. E così facendo zapping si è trovato davanti alla trasmissione record di successi Fratelli di Crozza. "Sono seduto sul divano - inizia così la lettera di Lo Re che dà un titolo evocativo alla sua missiva: il rispetto delle Istituzioni -, del resto cosa che faccio ormai abitualmente in questi giorni di clausura, cosa che giustamente bisogna fare per il rispetto di tutto il popolo italiano. Erano circa le 22 e, non avendo nulla da fare, stavo davanti alla tv, una delle mie distrazioni giornaliere e, come al solito, facevo il giro per i vari canali televisivi. Ad un certo punto mi blocco sulla rete televisiva “La Nove” perchè stava andando in onda la trasmissione di Crozza “Fratelli di Crozza”.

Poi il racconto va avanti ed è un preciso j'accuse al comico Crozza che negli anni ha definito Mattarella 'l'uomo grigio': "C’era una finta scena che praticamente si svolgeva al Quirinale con Crozza nelle vesti del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con accanto due corazzieri e lui seduto davanti alla sua scrivania dalla quale viene normalmente ripreso nelle sue apparizioni in tv. Comincio ad ascoltare quello che dice Crozza e vengo preso da un senso di sgomento e rabbia, per la sua stupida, imbecille e volgare satira nei confronti del nostro Presidente. Credo che tutto abbia un limite. È inimmaginabile , in un periodo triste come questo per il nostro Paese, il periodo peggiore dopo la seconda guerra mondiale, che un artista si metta a fare questo tipo di satira nei confronti del capo dello Stato, persona integerrima e di notevole prestigio internazionale".

La lettera vuole essere un invito a riflettere, soprattutto in un momento così delicato per il nostro Paese, ma vuole essere anche un monito a rispettare le Istituzioni e la massima carica dello Stato. "Spero che questa mia denuncia nei confronti della Nove venga presa in considerazione dalla commissione politica che si fa garante della comunicazione e che vengano presi dovuti provvedimenti - conclude -. Ripeto, a tutto c’è un limite.

Io sono per la libertà di espressione della satira, ma non questo tipo di satira. Un italiano che ama il suo paese e chi lo rappresenta a livello istituzionale, il Presidente della Repubblica, da qualsiasi colore politico provenga". La clip si conclude con l'arresto di Mattarella da parte della Digos dopo aver risposto agli haters della Rete.

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