Ivrea, l'autopsia sul ladro ucciso: "Colpito alle spalle e dall'alto"

Svolta nel caso di Pavone Canavese dopo l'autopsia. Il tabaccaio non avrebbe avuto una colluttazione con i banditi

Ivrea, l'autopsia sul ladro ucciso: "Colpito alle spalle e dall'alto"

Forse non avrà un esito rapido l'indagine su quanto successo nei giorni scorsi a Pavone Canavese, in provincia di Ivrea, dove un tabaccaio ha sparato e ucciso un ladro moldavo di 23 anni. Franco Iachi Bonvin è indagato per eccesso colposo di legittima difesa e presto potrebbe essere ascoltato di nuovo dal procuratore Giuseppe Ferrando.

Intanto, trapelano i primi risultati dell'autopsia sul corpo del bandito moldavo, Ion Stavila. Secondo quanto scrive l'Agi, il medico legale Roberto Testi avrebbe confermato quanto già detto dagli inquirenti subito dopo la tragedia. Sul corpo del 23enne sono stati ritrovati due fori: uno d'entra e l'altro d'uscita del proiettile. Il colpo ha raggiunto la parte destra del cuore, permettendo al ladro di fare qualche passo prima di morire. Per questo, ipotizza chi indaga, il moldavo potrebbe essere stato colpito in un posto diverso rispetto a dove è stato trovato esanime.

Ora è da capire quale sia il foro di entrata e quale quello d'uscita. Secondo il Corriere, il bandito sarebbe stato colpito alle spalle. La ferita sul petto, dunque, sarebbe stata provocata dal proiettile in uscita e Bonvin potrebbe aver sparato dall'alto. Se così fosse, la versione dalla famiglia del tabaccaio verrebbe smentita: "Il ladro gli stava andando incontro, allora lui ha reagito, ma sicuramente non cercando di ucciderlo", aveva detto Piera Rore, la moglie, al quotidiano di via Solferino. Secondo l'autopsia, però, Bonvin non sarebbe sceso dall'appartamento e non avrebbe avuto alcuna colluttazione con i ladri.

Il bandito avrebbe avuto con sé un palanchino, ovvero un ferro usato per forzare la saracinesca del negozi. "Uno dei ladri ha cercato di aggredirlo - aveva spiegato la donna - e poi c’erano altri due ladri.

Una difesa che uno deve pur avere nella propria casa, quando ci sono delle persone nel tuo cortile, dei ladri". Gli inquirenti stanno cercando di capire se in questo caso è possibile o meno applicare la nuova norma sulla legittima difesa. Salvini nei giorni scorsi aveva espresso la sua solidarietà.

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