Sono passate da poco le tre quando a Pavone Canavese il silenzio della notte viene rotto da sette colpi di arma da fuoco. Si tratta dell'ennesima rapina finita in tragedia. Un tabaccaio ha sparato e ucciso un ladro che stava cercando di svaligiargli il negozio.
Ora è la polizia a indagare su quanto successo alle porte del quartiere San Bernardo di Ivrea, in via Torino. I banditi sarebbero stati in tre. L'esercente, che abita sopra la tabaccheria, sarebbe sceso con la pistola in mano e avrebbe ucciso uno dei ladri. Non sono ancora chiare le dinamiche dell'accaduto. L'uomo sarà interrogato in procura dal procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando e dal pm titolare del fascicolo, Giuseppe Drammis. Intanto gli agenti danno la caccia ai due complici.
Il malvivente rimasto ucciso è originario della Moldavia ed era incensurato. Così come incensurato è il titolare della tabaccheria che negli ultimi anni aveva subito numerosi furti. I pm lo hanno già iscritto nel registro degli indagati: l'ipotesi è "eccesso di legittima difesa". Secondo quanto apprende l'Agi, infatti, il ladro non sarebbe stato armato di pistola ma in mano avrebbe avuto un palanchino, ovvero un ferro usato per forzare la saracinesca del negozio. Le telecamere di videosorveglianza potranno forse chiarire l'esatta dinamica.
La legge sulla legittima difesa
Dopo l'approvazione in Parlamento, questo potrebbe essere il primo caso di cronaca in cui verrà applicata la nuova legge sulla legittima difesa. La norma voluta dal ministro dell'Interno (che ha espresso "solidarietà politica e umana") è infatti chiara: la difesa è legittima quando una persona "compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone".
I magistrati stanno cercando di capire se è possibile applicare la nuova norma. Il nuovo testo, infatti, è andato a regolamentare anche l'articolo 55 del codice penale che riguarda - appunto - la disciplina dell'"eccesso colposo". Ad oggi non è punibile chi si è difeso "in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto".
Certo, secondo quanto emerso in queste ore il 23enne moldavo non sarebbe stato armato. Ma per la nuova legge sulla legittima difesa non è necessario che il ladro abbia una pistola in mano. È sufficiente infatti che vi sia il "pericolo di aggressione" e che vi sia la sola minaccia di utilizzare un'arma.
Ad oggi, infatti, "sussiste sempre il rapporto di proporzione" se "taluno legittimamente presente" usa "un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere: a) la propria o la altrui incolumita'; b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione". Le disposizioni, si legge nelle note della Gazzetta Ufficiale, "si applicano anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attivita' commerciale, professionale o imprenditoriale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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