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Jesolo, vigilante lo ferma in bici: straniero lo pesta e fugge

La guardia giurata è stata aggredita alle spalle: per lui lesioni al setto nasale, un labbro rotto, due denti spaccati e la frattura della mandibola. Sempre più rischi per i vigilanti privati operativi lungo la spiaggia di Jesolo, il responsabile invoca la possibilità di disporre della dotazione di armi da difesa

Jesolo, vigilante lo ferma in bici: straniero lo pesta e fugge

È stato picchiato a Jesolo (Venezia) per aver rimproverato uno straniero che circolava in sella ad una bici lungo la passeggiata in spiaggia.

La vittima è una guardia giurata, aggredita durante il controllo notturno intorno alle 23 dello scorso venerdì, proprio sulla spiaggia prospiciente piazza Marina. Dopo aver visto un extracomunitario transitare in bici dove non era consentito, col rischio che nella zona ad esclusivo accesso pedonale qualcuno dei passanti venisse travolto, l'uomo si è lanciato all'inseguimento del mezzo a due ruote.

Quando ha raggiunto lo straniero, il vigilante l'ha quindi invitato a scendere dalla bici ed a proseguire a piedi, almeno fino a che si trovava lungo la passeggiata in spiaggia.

L'atteggiamento dell'extracomunitario è stato fin da subito ostile. "Cosa vuoi da me? Sono qui da anni", ha sbottato quest'ultimo, come riportato da "NuovaVenezia". A questo punto è nata un'accesa discussione tra i due, alla quale il trasgressore ha voluto porre subito fine, attaccando il vigilante. Appena voltate le spalle allo straniero, l'uomo è stato colpito con un forte ed improvviso pugno in pieno volto, che gli ha procurato delle serie ferite. Risultato la frattura della mandibola, due denti rotti, una lesione al setto nasale ed il labbro spaccato.

Assistito da alcuni colleghi, accorsi sul posto quando ormai l'aggressore aveva già fatto perdere le proprie tracce, il vigilante è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Jesolo.

"Poteva farmi molto più male. Se fossi caduto e avessi sbattuto la testa, ad esempio. Oppure se mi avesse colpito alla tempia, visto che mi ero girato e non mi aspettavo certo che mi colpisse con tale violenza".

L'episodio ha riportato l'attenzione sulla situazione in cui si trovano ad operare le guardie giurate assunte per vigilare sulle spiagge dai consorzi che vi operano. Nessuna arma in dotazione, nessun modo di difendersi dai balordi che affollano la zona durante le ore della notte. Una situazione che allarma il responsabile del servizio di vigilanza, il quale auspica che la situazione possa cambiare."Se le guardie avessero la pistola potrebbero presentarsi in modo ben diverso davanti a chi delinque ed è sempre più aggressivo. La pistola può essere un deterrente, senza dimenticare che le guardie giurate nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali".

Una situazione che non arriva come un fulmine a ciel sereno, ma abbondantemente preannunciata. "Noi avevamo predetto che la situazione a Jesolo sarebbe peggiorata con il trascorrere degli anni.

Purtroppo avevamo ragione e le nostre previsioni si sono puntualmente avverate. Mi riferisco ad esempio all’aggressione dei bagnini da parte delle baby gang, di giorno e di notte con la presenza di balordi, spacciatori e altri poco di buono sulla spiaggia".

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