Il caldo record che attanaglia l'Italia da settimane, si può dire ormai da fine maggio, ma anche quello estremo che ha interessato anche Paesi come Spagna, Francia e Regno Unito potrebbe avere la stessa causa: la corrente a getto, in inglese chiamata jet stream, una fascia stretta di venti occidentali che soffiano sopra la superficie terrestre e seguono percorsi ondulati a un'altezza compresa tra 5 e 10 chilometri. Queste correnti hanno origine quando "l'aria fredda proveniente dai poli si scontra con l'aria calda proveniente dai tropici, creando temporali e altri fenomeni come pioggia e siccità", spiegano gli esperti su Nature. Questa potrebbe essere una delle cause per le ondate di calore così frequenti anche in periodi insoliti dell'anno.
Cosa sta cambiando
Se queste oscillazioni dei venti d'alta quota ci sono da sempre e seguono l'andamento della rotazione terrestre (ecco perché soffiano da ovest a est), negli ultimi 40 anni gli eventi con temperature estreme sono aumentati di quattro volte alle latitudini settentrionali come affermano gli scienziati del Potsdam Institute for Climate Impact Research, in Germania. Le ondate di calore si sono fatte più frequenti anche per questo fenomeno, ossia per la scissione della corrente a getto nell'emisfero settentrionale che è diventata più comune. "I doppi getti possono essere innescati da una serie di motivi, inclusa la variabilità caotica nell'atmosfera", ha affermato il ricercatore Dim Coumou. "L'aumento della differenza di temperatura tra terra e oceano favorisce la persistenza di stati a doppio getto in estate", dichiara a Bloomberg.
La scoperta dei ricercatori
Queste "spaccature" sono diventate più durature rispetto al passato: ecco perché, per esempio, le ondate di calore nord africane che interessano il Mediterraneo sono più lunghe e persistenti rispetto a 40-50 anni fa. Gli scienziati hanno esaminato i dati climatici giornalieri per luglio e agosto per 42 anni e anche se il numero di eventi a "doppio jet stream" non è cambiato di molto, secondo la ricerca, sono gli eventi che si stanno allungando uniti al riscaldamento del pianeta ormai conclamato. Se anche questa corrente, quindi, influisce sulle ondate di calore, c'è disaccordo tra gli scienziati su come il cambiamento climatico stia influenzando il jet stream. Gli autori dello studio hanno affermato che una possibile spiegazione è che Siberia, Canada settentrionale e Alaska si stiano riscaldando "a una velocità doppia rispetto al resto del mondo. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere queste relazioni", ha aggiunto Coumou.
Rischio meteo estremo
I modelli meteo che sfornano le previsioni a breve e lungo termine, spesso, sottostimano gli eventi estremi a cui ormai siamo abituati da alcuni anni, specialmente nella stagione autunnale con i nubifragi e le alluvioni che colpiscono il nostro territorio e molti Paesi europei. "I modelli climatici tendono a sottovalutare i rischi meteorologici estremi", spiega Coumou. "Le correnti a getto sono il tempo : lo creano e lo guidano", ha affermato Jennifer Francis, scienziata senior presso il Woodwell Climate Research Center. "A volte la corrente a getto assume uno schema molto contorto. Quando la vediamo fare grandi oscillazioni verso nord e grandi cali verso sud, sappiamo che vedremo delle condizioni meteorologiche insolite".
L'anomalia del jet stream
Dobbiamo immaginare questi venti come i vasi comunicanti: se la corrente sprofonda, ad esempio, verso il Marocco o in generale il Nord Africa, la risposta opposta sarà un'ondata di calore che potrebbe interessare o la Penisola Iberica, o l'Italia, o Grecia e Turchia. I meteorologi si preoccupano tutte le volte che queste oscillazioni e avvallamenti formano curve ad omega simili alle onde. Quando ciò accade, l'aria calda viaggia più a nord e l'aria fredda penetra più a sud: il risultato è una successione di eventi o insolitamente caldi o molto freddi alla stessa latitudine. "In queste condizioni, i venti spesso si indeboliscono e condizioni meteo pericolose possono rimanere bloccate nello stesso posto per giorni o settimane, anziché solo poche ore o un giorno, causando piogge prolungate e ondate di caldo".
"È proprio come quando le onde dell'oceano raggiungono una spiaggia, si capovolgono e si infrangono", ha affermato a Bloomberg Tess Parker, ricercatrice presso l'ARC Center for Excellence for Climate
Extremes presso la Monash University di Melbourne, in Australia. "Questo può accadere anche nell'atmosfera e, se ciò accade, tendi a catturare un sistema ad alta o bassa pressione che diventerà stazionario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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