Una nuova tegola cade sula testa della multinazionale Johnson & Johnson. Dopo la storica sentenza del febbraio 2016, che stabilì un rapporto diretto tra il cancro alle ovaie e l'uso della polvere di talco venduta dall'azienda senza necessarie indicazioni nel caso di un 62enne deceduta, l'azienda si è vista arrivare migliaia di ricorsi da parte di persone malate.
Come riporta Fanpage, l'ultimo processo si è concluso pochi giorni fa nello stato del Missouri, negli Stati Uniti, dove la multinazionale è stata condannata a sborsare una cifra record. Un tribunale di St. Louis, infatti, ha imposto all'azienda di risarcire per 5,4 milioni di dollari una donna di 62 anni, ma anche 115 milioni di danni punitivi. La vittima è originaria della Virginia, Lois Slemp, convinta di aver sviluppato il cancro ovarico dopo decenni di utilizzazione dei prodotti dell'azienda per l'igiene femminile basati su talco. La donna è ora costretta a sottoporsi alla chemioterapia dopo che il suo cancro, diagnosticato nel 2012, si è diffuso al fegato. "Ancora una volta abbiamo dimostrato che queste aziende hanno ignorato le prove scientifiche e continuano a negare le loro responsabilità alle donne americane", ha dichiarato l'avvocato della donna.
La Johnson & Johnson farà appello
L'azienda ha
dichiarato di voler fare appello contro la sentenza basandosi su un'analoga causa vinta a marzo scorso contro una donna di originaria del Tennessee. Si è trattato della prima vittoria dell'azienda dopo una serie di cause perse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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