Juventus, è scontro Figc-Antimafia. Bindi: "Pericoloso sottovalutare infiltrazioni"

Il dg della Figc, Michele Uva: "Sul caso Juve si sta facendo un processo mediatico che non fa bene né al calcio". Rosy Bindi: "La Commissione parlamentare antimafia non fa processi, men che meno mediatici"

Juventus, è scontro Figc-Antimafia. Bindi: "Pericoloso sottovalutare infiltrazioni"

"La Commissione parlamentare Antimafia non fa processi, men che meno mediatici. Di questo si cerchino altrove le responsabilità. Preoccupa che il direttore generale della Federcalcio ritenga che ciò di cui ci stiamo occupando non sia una cosa seria". Non usa certo giri di parole la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, che replica in questo modo al dg della Figc, Michele Uva, secondo il quale sulla vicenda Juventus-biglietti, che potrebbero essere stati gestiti dalla criminalità, l’Antimafia sta facendo un processo mediatico. Com'è noto le indagini vertono sui presunti contatti tra Rocco Dominello e il presidente della Juventus Andrea Agnelli.

Rosy Bindi sottolinea che "ciò che fa male all’Italia sono le mafie, anche quando si infiltrano nello sport, e la sottovalutazione di questo fenomeno". Annuncia quindi che "l’inchiesta della Commissione proseguirà a tutto campo".

Ma cosa ha detto di preciso il dirigente della Figc Uva? "Occorre che la giustizia ordinaria faccia il suo corso e noi dobbiamo

occuparci della giustizia sportiva, ma credo che sul caso Juventus si stia facendo un processo mediatico. L’Antimafia mi sembra stia facendo un processo molto mediatico e non è un bene né per il calcio, né per l’Italia".

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