Sgominata la gang romena ​che ruba l'"oro rosso"

Il rame sottratto dalla banda ammonterebbe secondo le ricostruzioni dei carabinieri a ben 5 tonnellate mentre i danni, alle strutture che hanno subito i furti, superano il mezzo milione di euro.

Una bobina di rame
Una bobina di rame

Una task force di carabinieri ha messo le manette ai polsi della banda di ladri rumeni che, da oltre un anno, depredava il rame da una serie di attività site fra il Lazio e la Toscana.

La gang, accusata di aver sottratto circa 5 tonnellate di "oro rosso" e di aver provocato almeno mezzo milione di euro di danni alle vittime dei furti, era composta da 5 membri. I carabinieri della comando provinciale di Arezzo assieme alla compagnia di Rieti ed in collaborazione con il comando provinciale di Latina, hanno quindi dato esecuzione all'ordinanza emessa dal Gip di Rieti su input della procura nei confronti di 4 soggetti, tutti di nazionalità rumena e residenti a Latina. Per il quinto componente sono invece stati disposti i domiciliari.

Da quando sono partite le indagini, nel luglio 2018, sono stati almeno 12 i colpi messi a segno dalla banda di ladri. Bersaglio delle scorrerie: opifici, capannoni industriali, un acquedotto ed un impianto per la produzione di energia elettrica.

Quest'ultimo, avvenuto a Civitella in Val di Chiana in provincia di Arezzo, avrebbe fruttato ai ladri ben 3 tonnellate di rame. Il primo furto invece, quello che aveva dato l'input all'indagine, era stato commesso a Rieti, in un capannone industriale in disuso, dal quale era stato sottratto tutto il rame presente nell'impianto elettrico.

Attualmente tre degli indagati si trovano presso la casa

circondariale di Latina, uno è agli arresti domiciliari e l'ultimo componente della banda è invece latitante: sembra infatti che si trovasse all'estero nel momento in cui è scattata l'operazione dei carabinieri.

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