Mentre domani è prevista una manifestazione a Como indetta dal Pd contro "ogni fascismo e ogni intolleranza", la procura continua a indagare sulla "irruzione" dei militanti neofascisti di Veneto Fronte Skinheads alla riunione di "Como senza frontiere". Per il procuratore Nicola Piacente la lettura del proclama contro "l'invasione" farebbe parte di una "più articolata strategia penalmente rilevante", come riporta la Stampa.
Ieri le forze dell'ordine hanno perquisito le abitazioni dei neofascisti riconosciuti nel video del 28 novembre che ha fatto il giro d'Italia. La Digos si è mobilitata a Como, brescia, Genova, Lodi, Piacenza e Mantova. I responsabili sono accusati di violenza privata in concorso e durante le perquisizioni sono state trovate spillette con la svastica e altri oggetti che richiamano al fascismo. Alcuni di loro hanno precedenti per resistenza, oltraggio e in alcuni casi anche Daspo da manifestazioni sportive.
Secondo la procura, le azioni dei neofascisti sarebbero da ricondurre ad una strategia elettorale in vista della prossima tornata di elezioni. Lo scioglimento del Parlamento è alle porte e anche la galassia nera, come definita da alcuni, sta cercando di attirare consensi. Dai computer e tablet sequestrati gli investigatori, come scrive la Stampa, stanno cercando di capire se i responsabili della "irruzione" avessero pianificato da tempo il blitz.
Il questore di Como, Giuseppe De Angelis, in fondo, non ha esistato a definirle "persone e movimenti pericolosi per la sicurezza". Alcuni dei militanti hanno ricevuto un foglio di via da Como, e così non potranno avvicinarsi alla città.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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