L'ambasciatore a Mattarella: "Perché non ha ricevuto le famiglie delle vittime delle foibe?"

La lettera al Quirinale di un ambasciatore: "Presidente, perché non ha aperto le porte alle famiglie delle vittime delle foibe?"

L'ambasciatore a Mattarella: "Perché non ha ricevuto le famiglie delle vittime delle foibe?"

"Presidente Mattarella, perché il Giorno del Ricordo non ha accolto al Quirinale le famiglie delle vittime delle foibe?": a formulare una domanda che scuote le coscienze è l'ambasciatore a.r. Gianfranco Giorgolo, in una lettera al quotidiano romano Il Tempo.

"Nel Giorno del Ricordo, il 10 febbraio - scrive l'ambasciatore rivolgendosi al Capo dello Stato - le porte del Quirinale, aperte in precedenza dai Presidenti Ciampi e Napolitano, sono rimaste chiuse per il quarto anno consecutivo ai parenti dei nostri connazionali uccisi dai partigiani slavi con la connivenza del Partito comunista italiano."

"Resta da sperare - conclude - che si riaprano con il prossimo Capo dello Stato", aggiunge amareggiato Giorgolo. Ma non è tutto. Il diplomatico se la prende anche con il passaggio del comunicato presidenziale in cui si "accomunano le azioni degli eserciti italiani e tedeschi in una durissima occupazione nazifascista".

"Allo stesso tempo è sì storicamente esatto affermare - prosegue l'ambasciatore, da sempre attento alla storia delle persecuzioni anti-italiane che portarono alle Foibe - che la pulizia etnica degli italiani di Istria e Dalmazia fu pianificata ma andrebbe precisato che ciò avvenne sia da parte austro-ungarica (primo esodo dal 1866 al 1918) che del Regno di Jugoslavia (secondo esodo dal 1920 al 1940).

Al riguardo sembra superfluo sottolineare che ambedue gli episodi precedono la nascita del fascismo e l'ultima guerra mondiale e non possono pertanto essere giustificati da alcuna azione italiana."

Una precisazione dovuta, che però non risponde alla domanda principale per cui l'ambasciatore ha vergato la sua lettera indirizzata al Quirinale. Chissà se potrà farlo il Presidente Mattarella.

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