Il pugno duro di Musumeci ha effetto: i migranti lasciano Lampedusa

Guerra sui migranti, Musumeci ancora all’attacco. 850 migranti salperanno da Lampedusa attraverso due navi quarantena. Svuotato anche l'hotspot di Messina

Il pugno duro di Musumeci ha effetto: i migranti lasciano Lampedusa

Il pugno duro del governatore Nello Musumeci all'esecutivo romano inizia a dare i suoi frutti. L'emergenza di Lampedusa in merito agli oltre mille migranti presenti nell'hotspot in Cotrada Imbriacola si riduce nettamente. In giornata lasceranno 850 nord africani l'isola siciliana. I migranti saranno imbarcati sulle navi Azzurra e Aurelia, dotate di apposite zone rosse per isolare quelli positivi al covid. Dall'inizio dell'estate i migranti arrivati in Sicilia sono più di settemila. La seconda nave disposta dal ministro dell'Interno per la quarantena dei migranti è arrivata a Lampedusa questa mattina. Dopo giorni di maestrale la Azzurra ha già attraccato al porto di Lampedusa per operare il trasbordo di circa 700 migranti.

È gia conclusa invece l'operazioni di trasbordo dal centro migranti di circa 273 persone a bordo della nave Aurelia. Con questi due interventi si ridurrà sensibilmente la presenza dei migranti nell'isola e il rischio della diffusione del covid-19 a causa di numerosi positivi tra i clandestini.

Il conflitto tra Roma e il governo Musumeci

Nel frattempo è stato depositato nella serata di ieri (26 agosto ndr) al Tribunale amministrativo regionale della Sicilia il ricorso del governo nazionale contro l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola.

II governo, giocando di astuzia, ha scelto non la strada dell’impugnativa Costituzionale ma quella del ricorso amministrativo. Una ‘genialata’ giuridica che permette all’esecutivo di non convocare il Consiglio dei Ministri e procedere con la firma congiunta del premier Giuseppe Conte e del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Ma la Sicilia resisterà contro il ricorso e lo farà sostenendo che lo Stato sbaglia nell’imputazione di competenza.

In queste ore tantissimi intellettuali e giuristi di ogni area mi stanno esprimendo il loro sostegno. E si fa strada – scrive Musumeci – sempre più la consapevolezza che il diritto alla salute e la dignità della persona non possono essere negoziabili”.

Musumeci ha puntato il dito all'esecutivo romano anche sul fronte sociale e politico “Irazzisti veri sono quelli che fanno finta di nulla davanti a tragedie, quelli del business dell’immigrazione e dell’accoglienza. Noi abbiamo sempre detto NO ai mercanti di uomini che solo una politica seria può bloccare. Mi conforta, tra tante inutili polemiche, il sentimento di condivisione del popolo siciliano e di tanti da ogni parte d’Italia. La nostra è una battaglia di civiltà. Che non si fermerà”. ha concluso il governatore Musumeci.

Svuotato l'hotspot di Messina

Anche il sindaco Cateno De Luca ha vinto la sua battaglia cittadina in merito al centro migranti della caserma Gasparro di Bisconte. Stando alle parole del primo cittadino il Cas dello Stretto oggi chiuderà battenti a seguito del trasporto in altre località dei migranti. De Luca più volte a manifestato attraverso i social, oppure interviste giornalistiche il suo consenso ad uno scontro istituzionale con Roma. “Quando si è davanti ad una struttura colabrodo cos’altro deve fare un sindaco per dare anche un segnale forte alla sua comunità? Continuare a prendere schiaffi, continuare a subire questa logica del pisciatoio siciliano? È ovvio che in queste situazioni, quando viene meno l’impegno istituzionale attraverso i Prefetti allo è scontro. E scontro sia. Non ordinanze manifesto che servono solo a prendere qualche like su facebook”. Ha affermato il primo cittadino.

Dove andranno i migranti?

Numerosi sono i politici del centrodestra che vorrebbero sapere con assoluta certezza dove verranno trasferiti i migranti che salperanno dai centri migranti siciliani alla volta di altre destinazioni.

Uno di questi è il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi che attraverso una nota afferma: "Una semplice domanda al ministro Lamorgese: gli 850 clandestini che oggi lasciano Lampedusa dove andranno a finire? Andrebbero rimpatriati in Tunisia e smistati tra i Paesi UE ma dato che non accadrà supponiamo che verranno ripartiti tra le Regioni con i soliti criteri basati sul numero di abitanti, è così? Per cui in Lombardia ne toccherebbero il 14% ovvero circa 150? Pretendiamo trasparenza dal governo e un’assunzione di responsabilità pubblica: se intendono inviare altre centinaia di clandestini in Lombardia devono dirlo in modo che i cittadini lo sappiano".

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