C'è dibattito a Monguzzo, in provincia di Como, dove lo scorso marzo l'Associazione Nazionale Carabinieri ha chiesto e ottenuto una via dedicata a Ibrahim Alì, medaglia d'Argento al Valor Militare per la battaglia di Cheren 27 marzo 1941. A conferire il riconoscimento fu Luigi Enaudi, allora presidente della Repubblica, ma ora che Ibrahim ha ottenuto una strada l'Anpi vorrebbe togliergliela.
La notizia viene riportata dal portale Italia Coloniale, un blog " blog di storici, giornalisti, scrittori, collezionisti e semplici appassionati di storia coloniale italiana accomunati dalla passione per la storia d’Italia". "Quella intitolazione va tolta – sostiene Marco Emilio Rigamonti, segretario della sezione di Monguzzo dell’Anpi, come riporta il blog –Ibrahim Alì ha un passato non conforme, abbiamo già chiesto un incontro con il nuovo sindaco per proporgli una consultazione popolare per trovare un nuovo nome alla strada. Ci sono migliaia di persone che avrebbero maggior diritto di vedersi intitolata una via".
Ma quale è la colpa di Alì? In fondo è stato premiato perché "valorosissimo, fedelissimo e sempre alla testa dei suoi Zaptiè" veniva "ferito gravemente in combattimento", ma "continuava ad incitare i suoi uomini alla resistenza". Gli Zapité erano Carabinieri arruolati tra gli indigeni delle colonie italiane. Per questo l'Anpi parla di "passato non conforme": "Era un collaborazionista pagato dal Governo di Mussolini per fare la guerra - insiste Rigamonti - non ha senso quella intitolazione in un paese democratico, la Costituzione è una cosa seria e va rispettata. Vogliamo incontrare il sindaco ed è giusto che i cittadini vengano coinvolti in una decisione simile, poi in una cerimonia sobria e seria, senza marce militari, dedichiamo la strada".
Diversa la posizione dell'Associazione dei Carabinieri, che difende a spada tratta la via intitolata a Ibrahim.
"Credo l’Anpi si dovrebbe appellare al presidente della Repubblica visto che stiamo parlando di una persona insignita della Medaglia d’Argento da Luigi Einaudi - attacca Carlo Colombo - Se non va bene all’Anpi se ne facciano una ragione, la libertà che volevano i partigiani era ben diversa da questo fascismo di sinistra per cui è impossibile avere idee diverse dalle loro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.