“Pure Zeffirelli hanno accusato? Ma poveretto, ma lo lascino in pace, sta pure poco bene”. Da Firenze, dove sta presentando il suo ultimo film (“Benedetta Follia”), Carlo Verdone difende a spada tratta uno dei totem del cinema italiano: il grande Franco Zeffirelli.
Classe 1923, alla viglia del suo novantacinquesimo compleanno, anche l’allievo del grande Luchino Visconti è finito nel tritacarne mediatico inaugurato dal “caso Weinstein”. Lo scandalo sulle presunte molestie sessuali che ha travolto lo star-system americano si è espanso a macchia d’olio, arrivando anche al di qua dell’oceano. Dopo Michele Placido, Giuseppe Tornatore e Fausto Brizzi, alla gogna dei media è il turno di Zeffirelli. Accusato anche lui, come il produttore di Hollywood, a mezzo stampa e con qualche decade di ritardo, dall’attore Johnathon Schaech che nel 1993 fu scelto dal regista sul set di “Storia di una capinera”. “Con la scusa di insegnarmi – ha confidato l’attore in una lettera diffusa da People Magazine – tentò di sedurmi”.
A proposito delle rivelazioni affidate da Schaech alla testata americana, Verdone è sbottato: “Sono indignato, basta, mi pare che stiamo esagerando. A me queste denunce che arrivano dopo 25 anni non mi quadrano più. Ti hanno molestato? Vai subito dai carabinieri, non aspetti 25 anni, a scoppio ritardato, per andare in una trasmissione televisiva. Il cinema è fatto anche di brave persone, non è tutto un puttanaio”.
La violenza va sempre condannata, ma sul punto concorda anche Ilenia Pastorelli, protagonista femminile dell’ultima pellicola di Verdone: “Lo dico da donna, denunciamo subito perché sennò andiamo a sminuire una situazione molto grave. Non basta andare in televisione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.