Latorre in Italia per 4 mesi

Il fuciliere potrà tornare a casa per curarsi dall'ischemia che lo ha colpito lo scorso 31 agosto. Renzi: "Stima per il governo indiano"

I due marò italiani prigionieri in India dal febbraio 2012
I due marò italiani prigionieri in India dal febbraio 2012

Massimiliano Latorre può tornare in Italia per 4 mesi per curare l'ischemia che lo ha colpito il 31 agosto. Lo ha deciso la corte indiana che questa mattina ha esaminato la richiesta presentata dai difensori dei fucilieri accusati di duplice omicidio dal 15 febbraio 2012.

Per consentire il rientro del militare, il governo italiano ha inviato tramite ai giudici l'ambasciatore Daniele Mancini una garanzia scritta. Il tribunale ha chiesto però un'ulteriore documento in cui l'Italia si impegna in modo "non ambiguo e non equivoco" a far tornare Latorre a New Delhi al termine dei 4 mesi. "Speriamo che possa partire già domani", ha detto un avvocato del team di difesa, "Tra stasera e domani dovremo essere in grado di completare le pratiche burocratiche necessarie per il rimpatrio. Abbiamo ottenuto quanto volevamo".

Esulta anche Matteo Renzi: "Collaborazione con la Giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo governo. Lavoreremo insieme su tanti fronti". "Renzi, stimi l’India perchè rimanda a casa Latorre per 4 mesi dopo un’ischemia e 2 anni di detenzione illecita? Sei impazzito?", replica da canto suo Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia). Per Elio Vito (Fi), il rientro di Latorre "è sicuramente una buona notizia", ma "il pensiero, ora, deve essere però naturalmente rivolto anche a Salvatore Girone, al quale vanno espressi sentimenti di vicinanza, solidarietà e grande apprezzamento".

Soddisfatte anche le ministre degli Esteri e della Difesa: "È un risultato confortante, ma non ci distoglie certo dalla volontà di trovare una soluzione rapida della vertenza con l’India, attraverso le iniziative che abbiamo da tempo intrapreso e che perseguiamo con determinazione", ha detto Roberta Pinotti, "Il governo lavoracon estrema determinazione a una rapida e definitiva soluzione di questa disputa".

Dello stesso parere Federica Mogherini: "Al di là dalla soddisfazione per la decisione della Corte suprema, resta ferma la volontà e la determinazione del governo italiano a trovare in tempi rapidi una soluzione definitiva a questa controversia".

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