L'autogol delle sanzioni a Putin, il green pass e il pene congelato: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il dibattito su aborto e eutanasia, i rischi del green pass e la guerra possibile in Ucraina

L'autogol delle sanzioni a Putin, il green pass e il pene congelato: quindi, oggi...

- ennesimo giorno in attesa di una guerra in Ucraina. Per fortuna gli scommettitori non si fidano dell’intelligence Usa altrimenti avrebbero perso sempre: “Attaccano il 16”, “attaccano prima della fine delle olimpiadi”, “manca poco”…

- eccolo il rischio di riaprire tardi o di non chiarire bene le regole su covid e green pass: “In Grecia - scrive Federalberghi - per Pasqua hanno già prenotazioni da tutto esaurito e la Spagna è piena di turisti”. Il motivo? Sanno che lì è già tutto vivibile, senza restrizioni e non si rischia un buco nell’acqua. Come avviene invece in Italia

- godibile editoriale di Vittorio Feltri su eutanasia e aborto. Il quesito è semplice: ma perché ci opponiamo all’eutanasia, che è la richiesta di un adulto di essere soppresso, mentre "è considerato lecito l'aborto, tramite il quale si uccide con un sorriso un bimbo nascituro che - poverino - non ha chiesto di essere ammazzato come una mosca?”. Potrete non essere d’accordo, e non staremo qui ad approfondire. Ma il ragionamento, per quanto semplicistico, colpisce il bersaglio

- il racconto di uno sciatore di fondo finlandese. Dopo 50km, Remi Lindholm è arrivato al traguardo con il pene congelato. Ci è voluto un impacco caldo per riportarlo al mondo. Il tutto per arrivare 28esimo in classifica. Atroce

- la Russia riconosce le repubbliche separatiste in Ucraina. Venti di guerra veri. Ma potrebbe anche essere una via d’uscita per tutti, pensandoci bene: Putin si annette una regione, come fece con la Crimea; l’Occidente lo fa fare e poi sostiene di aver evitato il peggio, ovvero l’arrivo dei tank russi a Kiev. Forse sarà fantapolitica, ma domandiamoci: chi in Europa è disposto a morire per l'Ucraina e il Donbass?

- dice Federico Rampini: occhio, perché le sanzioni rischiano di far più male all’Occidente che alla Russia.

Un dibattito già affrontato otto anni fa: le contromosse economiche contro Mosca possono finire con l'azzoppare le imprese europee, in un temibile autogol. Non è un caso se Draghi ha fatto di tutto per tenere fuori dal tavolo l'energia, di cui non possiamo proprio fare a meno

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