Mondiali di sci, Brignone straordinaria: oro nello slalom gigante di Saalbach

Due discese magistrali di Federica Brignone valgono il primo posto e l'oro nello slalom gigante di Saalbach, in Austria. "La medaglia più bella della mia carriera"

Mondiali di sci, Brignone straordinaria: oro nello slalom gigante di Saalbach
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28 anni dopo Deborah Compagnoni, Federica Brignone riporta l'Italia sul podio dello slalom gigante con una splendida medaglia d'oro. Due manche mostruose, un capolavoro che vale per la prima volta il gradino più alto del podio in questa specialità. Nel tempio dello sci, in Austria, lacrime e applausi per l'azzurra che ha concluso con il tempo di 2'22"71: un'annata straordinaria visto che questa medaglia d'oro si aggiunge all'argento vinto poche settimane fa in superG. Al secondo posto è arrivata la neozelandese Alice Robinson (2'23"61), terza l'americana Paula Moltzan (2'25"33); quarta posizioe per la norvegese Thea Louis Stjernesund (2'25"34), poi la svizzera Lara Gut-Behrami (2'25"39) e la svedese Sara Hector (2'25"59).

La valdostana ha dato una vera lezione di stile e potenza vincendo tutte e due le manche: adesso è al top della sua carriera, nulla le è più precluso. Nella prima manche, Federica aveva fatto segnare il miglior tempo con 1'10"44 davanti alla neozelandese Alice Robinson e alla statunitense Paula Moltzan (1'11"68). Quarta la svizzera Lara Gut-Behrami (1'11"84) il cui padre Pauli aveva tracciato la gara. Per l'Italia sono finite fuori senza danni a causa di errori Sofia Goggia e Marta Bassino.

L'emozione di Brignone

"È tra i giorni più belli della mia vita. Sono molto emozionata, forse realizzerò questa notte", ha commentato a caldo nella prima e breve intervista rilasciata pochi secondi dopo aver tagliato il traguardo davanti al pubblico festante e alla madre che applaudiva ed esultava visibilmente commossa come Federica. A 34 anni e 7 mesi, Brignone è diventata la medaglia femminile più anziana ai mondiali superando l'americana Lindsey Vonn, quattro mesi più giovane quando ha vinto il bronzo in discesa nel 2019. "Faccio fatica ancora a realizzare, oggi ero tranquilla e la neve mi piaceva. Sapevo di avere un bel vantaggio ma nulla è scontato. L'oro in gigante è qualcosa che cercavo da sempre: da stamattina ho solo pensato a sciare. Fisicamente mentalmente sto benissimo, non dico rilassata. Ma concentrata", ha commentato subito dopo la campionessa azzurra.

"Lì è cambiata la gara"

Intervistata dalla Fisi (Federazione italiana sport invernali) ha condito di altri particolari la sua straordinaria prestazione sulle nevi austriache. "Ho fatto la differenza nell’ultima parabolica della prima manche, dove la pista gira, lì mi sono presa spazio e sono riuscita a prendere una buona velocità, altrimenti ci si ferma. Ho continuato a spingere fin dall’inizio e mi pare che le altre abbiano avuto un po’ troppo rispetto. Questa è la mia condizione di neve preferita".

La delusione di Sofia Goggia

Giornata storta, invece, per la 32enne bergamasca. "Oggi ero serena, sono partita bene e mi sentivo bene nel ritmo – ha dichiarato Goggia -. Sono entrata un po’ lunga in una curva, mi si è girato il bastone e mi è finito in faccia. Finisco in situazioni tragicomiche che sono inspiegabili, che capitano solo a me. Dovrò lavorarci.

Bisogna guardare avanti sempre e comunque, ma è chiaro che butto via troppe gare, nelle quali invece potrei fare benissimo. C’è qualche aspetto che non riesco ancora a vedere. Continuo ad avere un buon potenziale ma non va bene buttare tutte le gare”.

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