Legittima difesa, due referendum ​per difendersi davvero dai ladri

Il ladro da domani potrebbe rischiare la galera fino ad un massimo di sei anni

Legittima difesa, due referendum ​per difendersi davvero dai ladri

Fino ad oggi difendere la propria casa e i propri familiari dalle aggressioni dei ladri può essere un boomerang: ledere l'incolumità del ladro può tradursi in anni di reclusione e risarcimenti economici alla sua famiglia. L'ultima sentenza, in senso cronologico, che va in questo senso, è quella datata 2014, ed emessa dal giudice bergamasco per eccesso colposo di difesa, che ha portato Franco Birolo, il tabaccacio di Civè di Corezzola, in galera per tre anni e ha riconosciuto un risarcimento alla famiglia del ladro, rimasto ucciso, di 325 mila euro.

Una sentenza che ha riproposto in copia carbone la condanna della cassazione penale del 3 luglio 2014, la n. 28802, a carico di un uomo che difese la propria abitazione dall'intrusione di un ladro, imbracciando un fucile da caccia e uccidendolo. Ma da domani le cose potrebbero cambiare: è infatti possibile firmare fino alla metà al 31 maggio – presso l’ anagrafe del proprio comune di residenza – un referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni. La proposta di legge prevede il potenziamento della tutela della persona che difende la propria casa, i propri beni ed i propri cari: il ladro da domani potrebbe rischiare la galera fino ad un massimo di sei anni; inoltre il disegno legislativo negherebbe, a lui e agli eredi, ogni risarcimento danni al ladro per eventuali lesioni riportate. Per firmare serve unicamente la carta d'identità e il certificato di residenza.

A questo referendum di iniziativa popolare, proposto dall'Italia dei Valori, se ne aggiunge uno nato nelle stanze dei Tribunali: un avvocato, Enrico Maria Bozza, ha già messo d'accordo parte dell'avvocatura e della magistratura, sul testo di un progetto di legge, che risolverebbe il problema alla radice: "Quando una persona si difende da un'aggressione – spiega Enrico Maria Bozza – può cadere nell'eccesso colposo di difesa, previsto dal 55 del codice penale. Si tratta – aggiunge – di un limite importante alla difesa, pure prevista dal codice, in caso che una persona venga aggredita, e subisca un reato. La proposta è quella di rimuovere la previsione dell'eccesso colposo dal codice. Ma per approdare in Parlamento, questo disegno di legge dovrà convincere i cittadini a firmare il referendum in Cassazione".

In effetti l'aggressione di chi si introduce notte-tempo dentro un'abitazione, viene percepita dalla gente, non tanto come una minaccia diretta al patrimonio, ma anche alla persona. Per ora il dibattito intorno al disegno proposto da Bozza è rimasto nelle stanze dei Tribunali, convincendo magistrati ordinari, il Presidente Aggiunto della Cosrte di Cassazione, alcuni magistrati del Tar, della Corte dei Conti e del Cosiglio di Stato. Ma la giurisprudenza dell'ultim'ora sta dando ragione al sentire comune: rischia infatti di concludersi con un'archiviazione l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa a carico di Ilario D'Appollonio; l'ultra-ottantenne romano che si è trovato nel salone di casa tre rumeni e che ha sparato, uccidendone uno e ferendone un altro. Questa volta il Pm ha richiesto l'archiviazione del caso. A spiegare perchè è uno dei massimi esperti di diritto penale, il Presidente del Tribunale Militare Vincenzo Santoro: "Se un ladro si introduce furtivamente in un'abitazione e, portando via tutti i miei averi di una vita, io non mi posso difendere sparando. Perchè secondo la legge italiana c'è una sproporzione tra la difesa dei beni patrimoniali e il valore della vita umana. La legge ammette dunque la legittima difesa solo di fronte ad un' aggressione verso la vita della vittima. Ma c'è da dire – spiega Santoro – che dal caso Birolo in poi, sul banco degli imputati ci sono saliti i magistrati, perchè il sentire comune è solidale con chi si difende dentro casa sua". Anche Fratelli d'Italia ha presentato una proposta di legge che va nel senso del potenziamento della difesa del cittadino, come spiega la Presidente FDI Giorgia Meloni: "Abbiamo presentato in Parlamento un DDL che ritocca il limite alla legittima difesa.

Così domani un ladro che entra dentro casa nostra dovrà mettere in conto che qualcosa potrebbe andare storto. Basta, ad occuparsi solo dei ladri che hanno perso la vita. Pensiamo anche a chi non si è difeso, ed è stato ucciso".

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