La Levato ha partorito, allontanato il bimbo: "Un atto di crudeltà"

La mamma e i nonni, su disposizione del Tribunale dei minori, non potranno vedere il piccolo per tre giorni

La Levato ha partorito, allontanato il bimbo: "Un atto di crudeltà"

Martina Levato, la 'ragazza dell'acido', ha partorito alla clinica Mangiagalli di Milano un bambino di 3,7 kg di peso. Alla ragazza è stato praticato un taglio cesareo e, da quanto si è saputo, dopo la nascita del figlio, che ha chiamato Achille, non le è stato permesso di abbracciarlo e tenerlo con sè durante la notte, come accade normalmente. Anche la nonna materna, che si trovava vicina alla sala operatoria, non avrebbe potuto seguire tutte le fasi del parto e non sarebbe riuscita a trascorrere qualche minuto con il nipote.

La mamma e i nonni, su disposizione del Tribunale dei minori, non potranno vedere il piccolo per tre giorni, in attesa che i giudici prendano una decisione sul futuro del minore. Tre sono le possibili soluzioni: il bimbo potrà restare con la mamma all'interno dell'Icam, la struttura a 'custodia attenuata' di via Macedonio Melloni a Milano per le detenute con figli fino a 6 anni, oppure essere affidato ai nonni o, in alternativa, ad una famiglia estranea, in vista di una futura adozione. Intanto i legali della Levato sono sul piede di guerra: "Quando Martina si è svegliata dall'anestesia - ha riferito il legale della famiglia Laura Cossar - il bambino era già stato portato nella nursery e nelle ore successive non ha potuto vederlo né tantomeno allattarlo. Quando i medici hanno deciso di fare il taglio cesareo - ha detto l'avvocato - anche la mamma della ragazza, che aveva il permesso di assistere al parto, è stata allontana e ha potuto vedere il nipote solo per qualche frazione di secondo. La signora è molto amareggiata anche perchè è stata trattata con durezza sia da parte del personale della Mangiagalli che dagli agenti che sorvegliavano la ragazza".

Intanto sarà depositato oggi al Tribunale dei minori un ricorso per l’adottabilità del bambino avuto da Martina Levato, la giovane donna condannata a 14 anni per le aggressioni all’acido. Il ricorso a quanto si è saputo, presentato dal pm di turno dei minori, Annamaria Fiorillo, comporterà l’apertura di un fascicolo da parte dei giudici e la fissazione di un’udienza.

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