Pestarono a morte Emanuele, ma gli assassini sono liberi

La Corte d'Appello ha preso atto della scadenza dei termini di custodia cautelare: Palmisani, Fortuna e Castagnacci torneranno in libertà

Pestarono a morte Emanuele, ma gli assassini sono liberi

Sono scaduti i termini di custodia cautelare per Paolo Palmisani, Mario Castagnacci e Michel Fortuna. E così i tre giovani condannati per l'omicidio di Emanuele Morganti torneranno in libertà con il solo obbligo di dimora ed il divieto di allontanarsi dalle rispettive abitazioni in determinati orari.

Grande l'amarezza dei familiari di Emanuele, che non si capacitano della decisione ed affermano di sentirsi traditi dalla giustizia.

I fatti

Emanuele Morganti, 20enne di Tecchiena, perse la vita nella notte tra il 25 e il 26 marzo del 2017 ad Alatri, in provincia di Frosinone. Recatosi insieme alla fidanzata al Mirò Music Club, locale sito in piazza Regina Margherita, il ragazzo rimase coinvolto in una pesante discussione, che si concluse poi in strada.

Preso di mira dai suoi aggressori, Emanuele fu letteralmente pestato a sangue e lasciato esanime a terra. La furia dei suoi aguzzini fu tale che neppure i suoi amici riuscirono a salvarlo. L'arrivo delle forze dell'ordine e del personale sanitario del 118 non riscuì a salvare la vita al ragazzo, che spirò dopo giorni di agonia al Policlinico Umberto I di Roma. Fatale un colpo alla testa, sbattuta contro la portiera di un'automobile.

Accusati di omicidio preterintenzionale, Palmisani, Fortuna e Castagnacci furono condannati in Appello a 14 anni di reclusione. Assolto, invece, in due gradi di giudizio Franco Castagnacci, detto Belle Armi, padre di uno dei giovani.

Respinta l'accusa di omicidio volontario

In questi anni i giudici hanno più volte respinto l'accusa di omicidio volontario presentata dai legali della famiglia della vittima, facendo invece valere la tesi dell'omicidio preterintenzionale. Emanuele fu rincorso e brutalmente pestato dal branco, ma a causare la sua morte, come stabilito anche dai medici legali, non furono le botte ricevute, bensì il fatale colpo alla testa. Nel disperato tentativo di mettersi in salvo, il ragazzo andò infatti a scontrarsi contro un'auto posteggiata nella piazza.

Arriva adesso l'ordinanza della Corte d'appello di Roma: in attesa della sentenza, i tre giovani torneranno in libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare: dovranno solamente rispettare l'obbligo di dimora ed il divieto di allontarsi dalle proprie abitazioni dalle ore 22 alle 7.

Arrestati il 28 marzo del 2017, Paolo Palmisani e Mario Castagnacci (il primo già ai domiciliari ed il secondo ancora detenuto al Regina Coeli) saranno liberi dal prossimo 30 maggio. Dovrà attendere qualche giorno in più Michel Fortuna: finito in manette il 10 aprile del 2017, vedrà scadere i propri termini l'11 giugno venturo.

La rabbia della famiglia

Increduli ed amareggiati i parenti di Emanuele. Parlando ai microfoni de Il Messaggero, la sorella del giovane, Melissa, ha così dichiarato:"Ci sentiamo delusi da questa giustizia che favorisce i delinquenti e che grazie alle lungaggini della burocrazia rimette in libertà degli assassini.

In un paese civile cose di questo genere non dovrebbero accadere. Emanuele e la nostra famiglia uccisi ancora una volta". Lo stesso sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, ha definito scandaloso il fatto che la famiglia di Emanuele non abbia ancora ricevuto giustizia.

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