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Libia, Sarraj: "Lavoro ong positivo ma servono regole"

Il leader libico Al Sarraj fa il punto sull'immigrazione: "Ong fanno lavoro importante, ma adesso servono regole"

Libia, Sarraj: "Lavoro ong positivo ma servono regole"

"Siamo molto attenti al rispetto dei diritti dei migranti, rispettiamo il lavoro delle Ong", ma "i nostri ammiragli lo hanno detto chiaramente: spesso il lavoro delle Ong complica il lavoro della Guardia costiera e semplifica quello dei trafficanti. Dobbiamo metterci d’accordo: io non voglio accusare le Ong di collaborazione con i trafficanti, ma devono capire che di fatto li stanno aiutando". Così il capo del governo libico di unità Fayez Sarraj in una intervista a La Repubblica commenta il recente cambio di passo sul fronte immigrazione. "Dobbiamo creare - chiede Sarraj - un meccanismo per regolare il lavoro delle Ong in mare, per farle collaborare con la missione Sophia della Ue e con la Libia. Ci deve essere un’intesa con i Paesi di origine delle Ong. Io penso che il lavoro delle Ong sia positivo, ma deve essere inserito in un quadro in cui si rispettino le leggi libiche. E gli interessi della nostra sicurezza". Quali proposte fa per ridurre il traffico senza far morire in mare o nel deserto altri migranti? Potrebbero essere istituiti hot spot in Libia? "Il problema non può essere affrontato solo qui in Libia. Con le enormi difficoltà che stiamo vivendo noi facciamo di tutto per aiutarli.

Ma è incredibile che i nostri appelli alla Ue cadano nel vuoto. Non possiamo accettare noi il peso della migrazione mentre ci sono Paesi che rifiutano di collaborare: la Libia è un Paese di transito, il traffico va fermato a Sud e l’Europa deve aiutarci".

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