L'ignoranza del "Fatto"

Ci risiamo. Appena si tocca Gad Lerner scatta automatica l'accusa di antisemitismo (e non si sa se più pretestuosa o più idiota)

L'ignoranza del "Fatto"

Ci risiamo. Appena si tocca Gad Lerner scatta automatica l'accusa di antisemitismo (e non si sa se più pretestuosa o più idiota).

Domenica su queste pagine è stato pubblicato un ritratto di Gad Lerner a mia firma, all'interno di una serie dedicata a personaggi molto famosi e molto mediatici intitolata «Gli insopportabili». Un modo, ironico e leggero, per provare a svelare piccoli vizi e curiose contraddizioni di certa Sinistra italiana. Nulla più che un divertissement estivo. Abbiamo scritto di giornalisti, influencer, professori universitari, politici, scrittrici, maschi, femmine, forse anche omosessuali chissà, e cattolici, atei, narcisisti... Nessuno ha detto o replicato alcunché. Ora è toccato a Gad Lerner e ieri subito il Fatto quotidiano ci ha addirittura accusati di rilanciare «note fisiognomiche» antisemite perché in un passaggio paragonavo l'ottimo giornalista italo-libanese (di cui abbiamo riconosciuto fortuna e successi ma di cui abbiamo anche sottolineato certe, diciamo così, spigolosità) al «vecchio malvissuto» dei Promessi sposi.

Spiace per gli amici del Fatto, che non hanno letto Manzoni, ma il «vecchio malvissuto» non è per nulla ebreo. Ma un anziano milanese. Come tanti. Manzoni lo cita senza alcuna distinzione di razza (che poi le razze non esistono), di sesso, di religione o di simpatie politiche. Magari era anche un reazionario, chi può dirlo?

Se

i colleghi del Fatto nella descrizione che fa il Manzoni del «Vecchio malvissuto» vogliono vederci un ebreo - spiegaglielo tu, caro Gad, che conosci il Manzoni e gli ebrei - è più probabile che gli antisemiti siano loro.

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