Liguria, il Comune impone la tassa di soggiorno ai migranti

La sparata del primo cittadino di Pontinvrea: una tassa di soggiorno per i migranti e maggiori imposte per chi li accoglie

Liguria, il Comune impone la tassa di soggiorno ai migranti

Il sindaco di centrodestra di Pontinvrea, in provincia di Savona, ha introdotto una "tassa di soggiorno sui migranti" per scoraggiare quello che lui chiama il "business dell'accoglienza".

Nel piccolo Comune ligure, 827 anime nell'entroterra di Ponente, il primo cittadino Matteo Camiciottoli ha deciso di esigere 2,50 euro al giorno da ogni persona ospitata nei centri di accoglienza, ma anche di fare pagare con una maggiore tassazione tutte le cooperative che affittino immobili per ospitare i migranti. Immobili che vengono così di fatto equiparati ad attività commerciali, come fossero alberghi o bed & breakfast.

"Il business sull’accoglienza sta dilagando - si è giustificato Camiciottoli parlando con il Secolo XIX- e l’utilizzo degli alloggi ne modifica la destinazione d’uso da residenza privata a attività imprenditoriale. Per questo è doveroso assoggettarli a tassazione."

Il decreto voluto da Camiciottoli prevede inoltre che l'amministrazione comunale si costituisca in giudizio "contro chi ha la

custodia degli occupanti delle strutture per qualsiasi atto illegale gli stessi dovessero perpetrare": in pratica, se i migranti dovessero macchiarsi di un reato, la responsabilità potrebbe ricadere anche su chi li ha accolti.

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