L'immigrato ha evaso il fisco? Nessun problema: può restare in Italia. A deciderlo sono stati i giudici del Tar del Veneto con due sentenze che faranno certamente discutere.
Le toghe erano state chiamate a valutare i casi di due nigeriani cui la questura di Padova aveva negato il titolo di lungo-soggiornanti a causa dei debiti maturati con il Fisco. Secondo i giudici però, evadere le tasse o non pagare i contributi non può precludere la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno. Come riporta il Gazzettino, secondo il Tar, infatti, "la mancata osservanza degli obblighi tributari e previdenziali non può essere una ragione neanche indiretta di diniego di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno".
La questura aveva rigettato le domande dei due nigeriani per un "mancato inserimento sociale" in quanto non avevano versato i contributi previdenziali. Parliamo, riporta TgPadova, di cifre che vanno dai 2.900 euro in un caso ai 6.500 nell'altro. I due immigrati avevano chiesto la rateizzazione del debito e contestualmente il permesso di lungo-soggiornanti. Ma la questura si era rifiutata, accordando solo in un caso il soggiorno per ragioni familiari (della durata di due anni). "Il legislatore - si legge nella sentenza - non ha previsto che l'evasione fiscale o contributiva sia di per sé ostativa al rilascio del titolo di soggiorno".
Quindi, "un'eventuale situazione di evasione in capo all'immigrato, regolarmente accertata, deve essere oggetto di provvedimenti tipici, adottati dai organi competenti dell'Amministrazione Finanziaria e dagli enti previdenziali, diretti a contrastare l'evasione mediante il recupero dell'imposta o del contributo". Ma non può questo tradursi nel diniego a qualsivoglia permesso di soggiorno. L'immigrato può rimanere in Italia anche se è un evasore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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