L'insulto razziale non è più reato. Arriva la prima assoluzione

Grazie alla depenalizzazione di alcuni reati dovuti al governo Renzi, un uomo dovrà solo pagare una multa dopo che era accusato di ingiuria aggravata dalla discriminazione razziale

L'insulto razziale non è più reato. Arriva la prima assoluzione

La circolare numero 6 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 5 febbraio scorso, entrata in vigore il 6, approvata dal governo Renzi ha permesso la depenalizzazione di alcuni reati.

La decisione ha permesso così ad Angelo Savi, accusato di ingiuria aggravata dalla discriminazione razziale dopo che nel 2014 aveva apostrofato il vicino di casa dicendo "marocchino di m...", di passare da imputato di fronte al tribunale in composizione collegiale a una semplice multa. È stato assolto perché il fatto non è più previsto dalla legge. Ora gli atti sono stati trasmessi al prefetto che quantificherà la pena pecuniara. Il procuratore Francesco Saverio Pavone, della pubblica accusa, ha commentato: "Con questo decreto c’è libertà di ingiurie".

Come

riporta Il Gazzettino, l’assoluzione infatti è l’effetto delle disposizioni in materia di depenalizzazione a norma dell'articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, numero 67. Una legge che ha cancellato 41 reati

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