Nella serata di giovedì, a bordo di un autobus di linea della Cap che stava transitando per Vaiano, in provincia di Prato, è scoppiata una violenta rissa fra quattro stranieri, due cinesi e due marocchini, per una questione di posti a sedere.
La furiosa colluttazione è, poi, proseguita anche al pronto soccorso dove gli uomini erano finiti per delle ferite riportate durante l’alterco sul mezzo.
La vicenda ha avuto origine su un bus che collega Prato a Castiglion de’ Pepoli. Il mezzo stava percorrendo una strada di Vaiano quando, improvvisamente, i quattro hanno iniziato a discutere tra loro in maniera piuttosto concitata.
Secondo una prima ricostruzione, i cinesi sarebbero stati accusati dai magrebini di averli guardati con aria di sfida per un semplice posto a sedere.
Un asiatico ha subito risposto alle accuse dei nordafricani. Da quel momento sull’autobus si è scatenato il caos. Oltre alle parole, gli stranieri si sono scontrati fisicamente tra loro colpendosi con schiaffi e cazzotti.
Vista la situazione, decisamente preoccupante, il conducente del mezzo ha arrestato la corsa ed ha allertato i carabinieri. Sul posto sono, così, intervenute le pattuglie dei militari della stazione di Vaiano e due ambulanze per soccorrere i feriti.
Nel frattempo, gli scontri si erano fatti ancor più accesi in quanto i cinesi avevano fatto arrivare sul luogo teatro della violenza anche un loro parente come rinforzo. I militari hanno dovuto faticare non poco per riuscire a riportare la calma. Al termine della folle violenza, due orientali e un marocchino sono finiti al pronto soccorso per alcune lievi ferite.
Ma la vicenda non era ancora finita. Nei corridoi dell’ospedale, infatti, i quattro stranieri hanno ricominciato a litigare arrivando quasi a picchiarsi di nuovo. Fortunatamente, gli stranieri sono stati bloccati prima che la situazione degenerasse. Gli uomini, poi, sono stati medicati e dimessi dopo poco.
Tutti e quattro sono stati denunciati dai carabinieri per interruzione di servizio
pubblico. Per la rissa, invece, si dovranno attendere le querele di parte: non è possibile far partire la procedura d’ufficio in quanto nessuno dei contendenti ha riportato ferite con una prognosi superiore ai venti giorni.
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