Livorno, disastro annunciato. È scontro Comune-Regione

La città di Livorno travolta dal fango e dall'acqua dopo l'alluvione di sabato notte. Sette morti e un disperso. Il sindaco Nogarin: "Perché non è stata data l'allerta rossa?". Il governatore della Toscana Rossi: "Codice arancione prevede eventi come quelli"

Livorno, disastro annunciato. È scontro Comune-Regione

A Livorno si cerca ancora un disperso, mentre si fa la conta dei danni e le polemiche, innescate dalle parole del sindaco Filippo Nogarin (M5S) contro la Regione Toscana (perché non ha dato l'allerta rossa) non si placano.

Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte ma il bilancio del drammatico nubifragio che ha devastato Livorno e provincia nella notte tra sabato e domenica, segna ancora sette vittime e un disperso. Una donna, la settima vittima, è stata trovata senza vita in un giardino privato invaso dal sangue. Si cerca ancora un senzatetto, del quale non si hanno più notizie dal momento del nubifragio.

Moltissimo il fango che resta da spalare nelle aree della città più colpite. Oggi arriva il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per presiedere un vertice in prefettura insieme al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, già ieri sui luoghi più colpiti. A breve verrà dichiarato lo stato di emergenza, che prevederà le risorse per intervenire nell’immediato. La quantità d’acqua caduta, stimano gli esperti, è stata almeno 5 volte a quella complessivamente caduta da aprile e settembre sul capoluogo e la provincia labronica. La procura intanto ha aperto un’inchiesta. Il pm a cui è stata affidata la titolarità dell’indagine, Giuseppe Rizzo, precisa che è un "atto dovuto". Per adesso, sottolinea, "nessun indagato". La devastazione dovuta alla furia dell’acqua è stata impressionante.

Ai soccorritori resta ancora molto da fare, soprattutto nelle zone più colpite: oltre ad alcune aree della città, Montenero e Monterotondo, dove ci sono stati smottamenti e frane, e poi Collinaia, Quercianella e Stagno. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, questa mattina chiederà la proclamazione dello stato d’emergenza al governo.

Duro scontro tra Nogarin e la Regione Toscana

"Io già lo so, ora mi metteranno in croce - dice Nogarin in un'intervista al Corriere della sera - poi chissà interverrà anche la Procura... Facile prendersela sempre con i sindaci, no? Lo dico al governatore Rossi e a tanti altri. Eppoi io sono brutto e cattivo, sono dei Cinque Stelle. Ma per fortuna sono anche un buon rugbista, perciò certi attacchi non mi spaventano". L'accusano di aver sottovalutato l'allerta diramato dalla Protezione civile regionale, ma lui ribatte: "Non è vero. La scorsa settimana, per esempio, qui scattò un altro allerta arancione e noi subito ci attrezzammo con le idrovore e tutto il resto. Poi, però, non cadde una goccia d'acqua. L'allerta arancione per noi è la normalità, tante volte ci siamo trovati a riceverlo. Diverso sarebbe stato se fosse stato allerta rosso".

Pronta la replica di Enrico Rossi, governatore della Toscana. "È inaccettabile che per un temporale intenso, ma ormai usuale a causa dei cambiamenti climatici, possano morire sei persone e due siano ancora disperse. Bisogna lavorare sul piano prioritario della prevenzione e su quello della manutenzione Ma bisogna anche lavorare sugli interventi di protezione civile. Un codice arancione è un codice di allerta che prevede gli eventi che si sono verificati a Livorno". Con queste parole, scritte su Facebook, Rossi ritorna sulle polemiche relative al livello di allerta per l'ondata di maltempo che ha causato la devastazione di Livorno. "La differenza principale con il codice rosso - spiega Rossi - riguarda il reticolo idraulico delle possibili esondazioni. Rosso è il codice delle possibili esondazioni legate al reticolo idraulico primario: Arno, Serchio ecc. Arancione è il codice legato a possibili esondazioni del reticolo idraulico secondario, come appunto è avvenuto a Livorno".

Nella polemica si inserisce anche il segretario del

Pd, Matteo Renzi. A Livorno "c’è stata una strage", ma almeno "quando ci sono ancora i morti da seppellire" si dovrebbe evitare "la polemica politica", ha detto Renzi a Circo Massimo, su Radio Capital.

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